L'ANALISI
07 Novembre 2023 - 05:30
SONCINO - Si chiude, col processo al truffatore, un caso che risale ormai a due anni fa e che è stato risolto dai carabinieri del borgo medievale. Un giovane di 24 anni, napoletano in ‘trasferta’ a Soncino, si era finto avvocato per farsi pagare, con soldi e gioielli, da una 84enne del borgo, poi era scappato tornando in Campania. Decisive le riprese di una telecamera privata che l’hanno inquadrato. Tutto è cominciata a ottobre del 2021. A casa della donna, che abita in una traversa di Largo Manzella, arriva una telefonata. Un uomo, probabilmente un complice, si identifica all’altro lato della cornetta come «il maresciallo» e dà alla pensionata una notizia spiacevole: «Suo figlio ha causato un brutto incidente. Adesso è indagato. Servono soldi per il processo». Ansia, paura e agitazione fanno il resto: la soncinese raccatta tutto quel che può ed è pronta a pagare pur di aiutare la famiglia. E, guarda caso, proprio in quell’istante al campanello suona un fantomatico avvocato. Che fortuna! Non fosse che, ovviamente, la giustizia non funziona in questo modo e che, ancor più ovvio, si tratta del famigerato truffatore.
Ma, si sa, in momenti particolarmente concitati la logica, per tutti, può venire a mancare. La proprietaria di casa, quindi, non si fa troppe remore ad aprire, scoprendo che il sedicente legale, ancor più stranamente già perfettamente informato dal caso, è giovanissimo. Ma, anche qui, i dubbi tardano a sorgere. Prima c’è da risolvere la grana dell’incidente. Il malvivente non si fa scrupoli, nemmeno davanti all’evidente stato di fragilità dell’84enne. E si fa consegnare: 800 euro in contanti, monili e bracciali d’oro e, con furbizia che lascia spazio alla cattiveria, pure la fede nuziale. Poi scappa, per sempre. O quasi. Perché la vittima, grazie all’aiuto della famiglia, decide poi di rivolgersi all’Arma. Questa volte è quella vera, però. E, come detto, proprio grazie a questa scelta il criminale finirà alla sbarra.
I militari hanno infatti acquisito la telecamera di un vicino che ha ripreso non soltanto il volto del truffatore ma anche la targa del veicolo, presumibilmente guidato dal complice. Pensando di farla franca, infatti, i malintenzionati avevano noleggiato una berlina ma non c’è voluto molto prima che i carabinieri, passando dall’agenzia, risalissero ai documenti di chi aveva sottoscritto il contratto. Nei giorni scorsi alla donna è stata notificata la presa in carico, da parte della Procura, del processo. La prossima trasferta da Napoli a Cremona, insomma, il giovane dovrà farla davvero per andare in tribunale. Ma non da finto avvocato. Piuttosto da imputato per truffa aggravata.
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