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Ex scuola di Cl zona sempre più insalubre, l'area verrà bonificata

L’intervento servirà a valutare le soluzioni per togliere l’acqua che ristagna sul fondo di quello che sarebbe dovuto essere l’auditorium e che ha creato un ambiente malsano

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

02 Novembre 2023 - 05:05

Ex scuola di Cl zona sempre più insalubre, l'area verrà bonificata

CREMA - L’area della ex scuola incompiuta di Cl è una zona insalubre e andrà quindi bonificata. Ad annunciarlo è il commissario liquidatore della fondazione Charis, Alessandro Bani. «Nei prossimi giorni farò eseguire una manutenzione interna. Verranno tagliate le piante cresciute spontaneamente e l’erba e effettuata una pulizia generale». L’intervento servirà a valutare le soluzioni per togliere l’acqua che ristagna sul fondo di quello che sarebbe dovuto essere l’auditorium e che ha creato un ambiente malsano. «Una volta tolta la vegetazione ingombrante – spiega Bani – farò fare un sopralluogo a una ditta per vedere se è possibile realizzare un canale di scolo per far defluire tutta l’acqua stagnante». Il commissario, che dal 18 febbraio 2013 ha ricevuto l’incarico di liquidare i beni della Charis, interviene anche sulla raccolta firme lanciata su Change.org dal Psi cremasco per recuperare la ex scuola di Cl. «Speriamo che l’iniziativa riesca a smuovere qualcosa».

Sul recupero del campus scolastico per farne la nuova sede del liceo Racchetti-da Vinci si è sempre opposta la Provincia, responsabile dell’edilizia degli istituti superiori. Bani afferma di non avere interlocuzioni con l’amministrazione provinciale da anni. «Avevo avuto contatti circa nove o dieci anni fa, ma mi era stato detto che c’erano problemi tecnici, non ben precisati, che ostacolavano l’operazione. Tutto si è sgonfiato subito, tanto che quella strada non l’avevo più presa in considerazione». Dopi quasi undici anni, comunque, il problema di questo campus mastodontico, comprendente un edificio per la scuola, una palestra e un auditorium, realizzati solo in parte, rimane di attualità. Quali le soluzioni? «Ho deciso di rimandare una nuova asta agli inizi del prossimo anno. Prima vorrei confrontarmi con il creditore ipotecario. E’ chiaro che dopo tre aste andate deserte, bandirne una quarta significherebbe ridurre ulteriormente il prezzo. Io spero sempre in una trattativa diretta».

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