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Nonni al Bistrot per acuire la memoria

Progetto della Zucchi Falcina: creato un locale ‘laboratorio’ per gli ospiti del nucleo Alzheimer

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

01 Novembre 2023 - 05:10

Nonni al Bistrot per acuire la memoria

SORESINA - Giochi, chiacchiere, confidenze e, perché no, anche un brindisi. Nel Nucleo Alzheimer della Rsa di Soresina nasce il ‘Bistrot ZetaEffe’. Lo scopo? Far star meglio gli ospiti ma anche avvicinare i parenti.

Ci si esercita sulla memoria, scrivendo e ricordando i vecchi tempi, e intanto ci si rilassa. Coi figli e i nipoti, ma anche al sicuro e sotto l’occhio attento degli esperti. Il progetto voluto dal direttore generale della Zucchi Falcina Donato Sigurtà: «Il Bistrot vuole essere un ritrovo per ospiti, familiari e personale presso le sale del Nucleo Alzheimer, per raccontarci le esperienze positive o i disagi della vita nei nostri nuclei, mettendo in comune le nostre emozioni. Saranno sempre presenti l'educatrice referente dei nuclei 3 A e B, Kristina Marca e, a momenti alterni, le due psicologhe Sara Pezzola e Attilia Brognoli».

cimitero

Il direttore Donato Sigurtà

Ma l’obiettivo, alla fine, qual è? Presto detto: «Insieme – precisa Sigurtà – affronteremo gli argomenti che stanno più a cuore ai familiari per condividere dubbi, aspettative, ma anche metodi e soluzioni per favorire il benessere dei nostri ospiti. E su richiesta potranno presenziare anche la coordinatrice infermieristica e il direttore di struttura».

Un servizio in più per chi ha un caro che oggi è inquilino di via Gramsci. E, qui il bello, non ‘una tantum’: «Gli incontri avranno cadenza mensile di un’ora circa – fanno infatti sapere dalla direzione –. A fine anno valuteremo se riproporlo anche nel 2024».

Che la ‘ZetaEffe’ sia portata per l’innovazione e le sorprese non stupisce più. Ma da dove nasce l’idea? «Questo progetto si ispira ai progetti Alzheimer Caffè promossi da ‘Ami’, che rappresentano ormai una metodologia acquisita presso molte realtà residenziali e comunali – spiega il Dg della struttura –. Accanto al momento conviviale, che sarà rappresentato da un caffè o una bibita offerta a tutti i partecipanti, sarà la nostra capacità di entrare in relazione a rendere questo progetto fonte di benessere individuale, familiare e come comunità residenziale. E precisiamo – conclude Sigurtà – che questo progetto non ha finalità animative in senso stretto ma si tratta della creazione di un gruppo di supporto in uno spazio e un tempo dedicati alla cura ‘di chi si prende cura’».

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