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I NUMERI DELL'ISTAT

Lavoro: il tasso di occupazione sfiora livelli da record

I dati dimostrano che il mercato ha ormai riassorbito lo shock dell’emergenza Covid-19. Nel 2022 sensibile calo in tutti i distretti territoriali delle persone alla ricerca di un impiego

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

26 Ottobre 2023 - 05:30

Lavoro: il tasso di occupazione sfiora livelli da record

CREMONA - Da un lato il disallineamento tra domanda e offerta continua a sfidare il sistema dell’istruzione e delle imprese, con le aziende alla costante ricerca di profili qualificati; dall’altro le tendenze favorevoli sul fronte occupazionale ridisegnano lo scenario lavorativo, in mezzo al guado di una transizione epocale: secondo le stime dell’Istat, nel 2022 sul territorio provinciale il numero degli occupati è cresciuto di un punto percentuale rispetto all’anno precedente e, in parallelo, il volume dei disoccupati è calato di una quota praticamente identica. Un doppio segnale positivo, poiché il rapporto fra numero di lavoratori e persone in cerca di occupazione non implica una necessaria corrispondenza biunivoca.

I dati emergono dal nuovo report sugli occupati nei sistemi locali del lavoro pubblicato nelle scorse ore dall’Istituto nazionale di statistica. I dati utilizzati per effettuare le stime provengono dall’indagine continua sulle forze di lavoro, mentre l’articolazione territoriale è costituita dai Sistemi locali del lavoro che rappresentano aree ‘autocontenute’ rispetto ai flussi di pendolarismo per motivi di lavoro.

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L’analisi prende in considerazione i tre distretti della provincia, che fanno riferimento a Cremona, Crema e Casalmaggiore. Nel dettaglio, il Cremonese fa registrare un tasso occupazionale del 51,9% (era il 50,8% nel 2021) e un livello di disoccupazione del 5,2% (era il 6,1% l’anno precedente); analogamente nel Cremasco gli occupati sono passati dal 51,1% al 51,9% e i disoccupati sono calati dal 5,5% al 4,5%; nel Casalasco, infine, si rileva un tasso lavorativo record del 53,7%, a fronte del 52,5% del 2021, e una quota di disoccupazione del 4,8%, significativamente ridimensionata rispetto al 5,8% riscontrato dodici mesi prima.

Prendendo in esame la serie storica pubblicata dall’Istat, i tassi occupazionali del 2022 risultano fra i più elevati degli ultimi vent’anni in tutti i distretti territoriali: per trovare numeri migliori occorre risalire al 2008, quando i disoccupati corrispondevano a poco più del 3%.

Poi l’esplosione della crisi finanziaria mondiale ha prodotto un impatto pesantissimo sul mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione schizzato sopra l’8% negli anni tra il 2013 e il 2015. Quindi — al netto della brusca oscillazione determinata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 — il numero degli occupati è tornato a crescere progressivamente e quello dei residenti alla ricerca di un’occupazione si è ridotto un anno dopo l’altro.

Secondo le ultime stime dell’Istat, le cifre del territorio provinciale sono sensibilmente migliori rispetto al dato nazionale. Nei tre distretti di casa nostra il quoziente medio di occupazione si attesta al 52,5%, cioè oltre 10 punti al di sopra della media italiana del 45,1%; sul versante opposto il tasso di disoccupazione corrisponde al 4,8%, vale a dire quasi la metà in confronto all’8,1% calcolato a livello italiano.

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