Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA: LA POLEMICA POLITICA

«Sì al nuovo polo scolastico Racchetti. Ma è un errore farlo lì»

L’allarme del sindaco sulla viabilità in via Libero Comune condiviso dal centrodestra. Ma piovono le critiche: «È mancata la programmazione con la Provincia»

Dario Dolci

Email:

redazione@laprovinciacr.it

22 Ottobre 2023 - 07:30

«Sì al nuovo polo scolastico Racchetti. Ma è un errore farlo lì»

Il traffico all'uscita da scuola

CREMA - «Il nuovo polo scolastico del liceo Racchetti rappresenta una grande opportunità che, per la pessima gestione delle amministrazioni comunale e provinciale a guida centrosinistra, può trasformarsi in un grande problema viabilistico e di traffico». È la sintesi che le opposizioni di centrodestra, rappresentate in consiglio comunale, danno del progetto in gestazione da quasi quindici anni. Una posizione, quella delle perplessità sulla scelta di via Libero Comune, che collima con quella espressa dallo stesso sindaco, Fabio Bergamaschi. Il primo cittadino, nei giorni scorsi, aveva sollevato interrogativi su come la Provincia, al progetto sul campus, non avesse aggiunto uno studio sul traffico nella zona. «L’ambiziosa opera — affermano il consigliere Laura Zanibelli e il coordinatore cittadino di Forza Italia, Alessandro Mirelli — potrà offrire a Crema un complesso scolastico all’avanguardia, sopperendo alla carenza non solo di aule, ma anche di una palestra, un auditorium e una mensa per l’indirizzo di ristorazione dello Sraffa. Purtroppo, però, risulterebbe che la Provincia non stia affrontando il problema viabilistico, che il nuovo complesso a San Bartolomeo avrebbe dovuto risolvere. Era previsto sin dall’inizio un intervento su via Libero Comune, sfruttando lo spazio parallelo al parcheggio dell’ospedale e dell’ex tribunale, come fermata dei pullman. Ed era contemplato uno sbocco sulla tangenziale da via Macallè».

Il futuro complesso scolastico

La domanda che Forza Italia pone è rivolta al sindaco: «Che fine hanno fatto tutti gli interventi viabilistici previsti e perché non ha seguito costantemente le procedure provinciali senza farsi prendere di sorpresa? Peraltro, il problema di traffico e sicurezza in quell’area esiste da anni, anche senza il nuovo Racchetti. È fondamentale che il Comune e la Provincia lavorino insieme per affrontare i problemi e per garantire un ambiente sicuro ed efficiente per gli studenti e migliorare la qualità della vita per i residenti». Sulla stessa linea anche Giovanni De Grazia, capogruppo di FdI: «Ma Comune e Provincia, entrambi a guida centrosinistra, si parlano? Il Pd amministra Crema da 11 anni e si sveglia adesso? Le opere infrastrutturali per migliorare la viabilità chi le deve fare? Il problema del traffico a San Bartolomeo non esiste da oggi. I due consigli avevano approvato il progetto del nuovo Racchetti all’unanimità. Via Libero Comune diventerà una trappola. Non dimentichiamoci che, su quell’asse, ci sono già ora Cr.Forma, Galilei, Pacioli, Sraffa, Munari, corso di infermieristica, ospedale, caserma dei carabinieri e dei vigili del fuoco». De Grazia solleva altre questioni: «Noi siamo favorevoli a un nuovo polo scolastico, ma siamo sicuri che quella è la posizione migliore? Bisognerebbe poi spiegare perché i costi, in sette anni, sono più che raddoppiati e dire se la capienza di 1.100 studenti del nuovo edificio sia sufficiente».

Ad oggi, il liceo Racchetti-da Vinci conta 1.171 allievi: 183 del corso classico, 400 del linguistico e 588 dello scientifico. Fortemente dubbioso anche Maurizio Borghetti della lista civica che porta il suo nome, nonché medico del Maggiore: «Quindici anni fa aveva un senso, adesso un’altra scuola in quella zona diventa un grosso problema, anche per l’ospedale. Il progetto va bene, ma si poteva fare da un’altra parte. Le scuole andrebbero pensate in periferia. Farne delle altre in città e a due chilometri dalla stazione non ha alcun senso. Occorrerebbe iniziare a programmare qualcosa di diverso». Stringato il commento di Andrea Bergamaschini, consigliere della Lega: «Il progetto non è in discussione. Quello che si contesta è la sua collocazione, in un tratto molto critico. Preoccupa che l’amministrazione comunale e quella provinciale non riescano a trovare una condivisione su un tema fondamentale, come questo, del quale si discute oramai da anni».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400