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Scuola: nuovo Racchetti e palestra entro il 2026

L'amministrazione provinciale: «Una corsa contro il tempo». Opere da 26 milioni coi fondi del Pnrr

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

06 Febbraio 2023 - 05:15

Scuola: nuovo Racchetti e palestra entro il 2026

Il presidente Signoroni

CREMA - Sarà una corsa contro il tempo, quella che dovrà portare alla realizzazione della nuova sede del liceo Racchetti-Da Vinci e a dotare l’istituto Sraffa di una palestra.

L’operazione, da 23 milioni di euro per il primo e da altri tre per la seconda, vive attualmente la fase della progettazione esecutiva. «Trattandosi di fondi del Pnrr — spiega il presidente dell’amministrazione provinciale Mirko Signoroni — l’intervento dovrà essere terminato entro il 2026, a meno che non vengano concesse proroghe».

La speranza è quindi di arrivare ad assegnare i lavori in autunno. Per realizzare l’imponente complesso scolastico, che sorgerà tra via Libero Comune e San Bartolomeo, servirà infatti parecchio tempo. Il nuovo edificio, anch’esso dotato di palestra, dovrà ospitare un liceo che attualmente ha tre indirizzi (classico, scientifico e linguistico), 1.220 studenti e 114 docenti. Una sede unica eliminerebbe il disagio per i dipendenti degli spostamenti durante i cambi d’ora, cui si aggiunge un discorso di appartenenza e coesione.

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L'area dove sorgerà la scuola

In merito alle perplessità generali, comprese quelle dell’amministrazione comunale, sulla collocazione di un’ulteriore scuola su di un asse sul quale gravitano già sei istituti con quasi cinquemila persone, oltre all’ospedale, ai carabinieri e ai vigili del fuoco, Signoroni tende a sdrammatizzare: «Se c’è un problema si affronta, con interventi legati alla viabilità e alla sicurezza degli studenti. Servirà magari un sottopasso pedonale. Le soluzioni verranno studiate».

Per la viabilità andranno comunque trovati altri fondi, non previsti nel finanziamento ottenuto. Sarà una corsa contro il tempo, quella che dovrà portare alla realizzazione della nuova sede del liceo Racchetti-Da Vinci e a dotare l’istituto Sraffa di una palestra. L’operazione, da 23 milioni di euro per il primo e da altri tre per la seconda, vive attualmente la fase della progettazione esecutiva. «Trattandosi di fondi del Pnrr — spiega il presidente dell’amministrazione provinciale Mirko Signoroni — l’intervento dovrà essere terminato entro il 2026, a meno che non vengano concesse proroghe». La speranza è quindi di arrivare ad assegnare i lavori in autunno. Per realizzare l’imponente complesso scolastico, che sorgerà tra via Libero Comune e San Bartolomeo, servirà infatti parecchio tempo. Il nuovo edificio, anch’esso dotato di palestra, dovrà ospitare un liceo che attualmente ha tre indirizzi (classico, scientifico e linguistico), 1.220 studenti e 114 docenti. Una sede unica eliminerebbe il disagio per i dipendenti degli spostamenti durante i cambi d’ora, cui si aggiunge un discorso di appartenenza e coesione. In merito alle perplessità generali, comprese quelle dell’amministrazione comunale, sulla collocazione di un’ulteriore scuola su di un asse sul quale gravitano già sei istituti con quasi cinquemila persone, oltre all’ospedale, ai carabinieri e ai vigili del fuoco, Signoroni tende a sdrammatizzare: «Se c’è un problema si affronta, con interventi legati alla viabilità e alla sicurezza degli studenti. Servirà magari un sottopasso pedonale. Le soluzioni verranno studiate». Per la viabilità andranno comunque trovati altri fondi, non previsti nel finanziamento ottenuto. Anche qui senza perdere tempo, perché aprire una nuova scuola in quell’area, senza accorgimenti sul versante della circolazione, significherebbe ingolfarla del tutto e portare il traffico ad una più che probabile paralisi.
Per questo motivo, nel corso degli anni anni (del nuovo Racchetti si parla dal 2010), in molti avevano proposto ubicazioni alternative, tra le quali il recupero del cantiere dismesso dell’ex scuola di Cl, nel quartiere Sabbioni. Ma Signoroni ribadisce il perché l’operazione non sia stata possibile: «Per ottenere finanziamenti su quell’area, bisognava prima avere i soldi per acquisirla, considerato che è di proprietà privata. E poi (era stata progettata nel 2009 Ndr), trattandosi di una scuola, c’è il problema del rispetto degli attuali criteri antisismici» .

Per questo motivo, nel corso degli anni anni (del nuovo Racchetti si parla dal 2010), in molti avevano proposto ubicazioni alternative, tra le quali il recupero del cantiere dismesso dell’ex scuola di Cl, nel quartiere Sabbioni. Ma Signoroni ribadisce il perché l’operazione non sia stata possibile: «Per ottenere finanziamenti su quell’area, bisognava prima avere i soldi per acquisirla, considerato che è di proprietà privata. E poi (era stata progettata nel 2009 Ndr), trattandosi di una scuola, c’è il problema del rispetto degli attuali criteri antisismici» .

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