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Caso Conzadori, ai ministri Nordio e Salvini richiesta di «annullamento dell’archiviazione»

I consiglieri Giancarlo Bissolotti e Marcello Melicchio (gruppo ‘Con la gente’) hanno depositato oggi una mozione che verrà discussa e messa ai voti nel corso del prossimo consiglio comunale

Elisa Calamari

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18 Ottobre 2023 - 11:08

Caso Conzadori, ai ministri Nordio e Salvini richiesta di «annullamento dell’archiviazione»

Elisa Conzadori e il passaggio a livello di Maleo

PIZZIGHETTONE - Una richiesta ufficiale al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al vice premier Matteo Salvini, affinché ottengano «l’annullamento dell’archiviazione del caso Elisa Conzadori, sollecitando al contrario nuove indagini». La tragedia del 15 agosto 2020 al passaggio a livello di Maleo torna al centro della politica, perché i consiglieri Giancarlo Bissolotti e Marcello Melicchio (gruppo ‘Con la gente’) hanno depositato oggi una mozione che verrà discussa e messa ai voti nel corso del prossimo consiglio comunale. Il documento, nelle premesse, richiama attenzione su tutte le ‘anomalie’ dell’inchiesta che ha fatto seguito al terribile incidente costato la vita alla pizzighettonese, travolta da un treno mentre rientrava dal lavoro a bordo della sua C1. «Nella relazione del consulente del pm, di ben 198 pagine - si legge sulla mozione -, si dichiarava espressamente che non c’era stata collisione tra la vettura condotta da Elisa e la semibarriera del passaggio a livello» e «alcuni testimoni sentiti nell’immediatezza dei fatti e altri presentatasi successivamente alla Procura hanno raccontato ciò che avevano visto».

Bissolotti e Melicchio fanno poi riferimento alla recente decisione del gip Francesco Salerno: «Le dichiarazioni dei testimoni sono state considerate non rilevanti ed attendibili, ma allo stesso tempo non vengono neppure tenute in considerazione le perizie che hanno dimostrato la mancanza di segni di impatto tra la sbarra e la carrozzeria». Quindi il timore: «Si avvalora la tesi che sostiene che ci sarebbe stata una forzatura della sbarra e, seppure in astratto, sulla base di questa affermazione in futuro potrebbero essere ascritte a carico dei familiari della vittima le spese per l’interruzione di un pubblico servizio, le spese per il ripristino dei luoghi dove è avvenuto l’incidente, le spese per le perizie e quant’altro». Infine i consiglieri fanno riferimento alle parole di Salvini, che proprio in occasione dell’ultima visita a Pizzighettone affermò: «I giudici sono uomini e quindi possono sbagliare».

Da qui la richiesta di una presa di posizione compatta da parte del consiglio comunale, per domandare la riapertura del caso. Che se sul fronte penale è stato chiuso, sul fronte civile è ancora aperto con la causa intentata dai familiari della Conzadori nei confronti di Rfi. Viene fatta leva anche sui vari guasti registrati - e documentati - ai passaggi a livello della tratta, che stando a quanto riferito da Marco Dragoni il gip negherebbe invece nelle sue motivazioni, affermando che né prima né dopo l’agosto 2020 si sono verificati episodi simili. Alle stesse sbarre di Maleo, però, nel 2017 c’era stato un altro incidente mortale: a perdere la vita il 77enne Bruno Bocca. In quel caso Rfi aveva subito comunicato che le barriere erano chiuse e l’intero sistema perfettamente funzionante, gli accertamenti arrivarono alla conclusione che l’auto dell’uomo aveva abbattuto la sbarra, probabilmente a causa di un malore, prima di essere travolta dal treno.

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