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Paullese, fermo il raddoppio milanese: «Finiti i soldi»

Il sindaco di Spino Galbiati scrive ai colleghi: stop ai lavori, il nodo è l’aumento dei prezzi dei materiali

La Provincia Redazione

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10 Ottobre 2023 - 15:46

Paullese, fermo il raddoppio milanese: «Finiti i soldi»

SPINO D'ADDA - Si è fermato tutto dopo le ferie d’agosto, in seguito a un ritardo nei pagamenti dell’avanzamento dei lavori all’impresa esecutrice. E per sbloccare la situazione sarà necessario che il ministero garantisca alla Città metropolitana la copertura dell’aumento dei costi del raddoppio della Paullese, nel tratto milanese tra il cavalcavia della provinciale Cerca e la rotatoria che porta al casello della Teem. Un incremento imprevedibile dei costi, come del resto avvenuto negli ultimi due anni in tutti cantieri, pubblici e privati, a causa del rincaro dei prezzi delle materie prime. Ma nelle prossime settimane la situazione potrebbe sbloccarsi.

Daniela Caputo, consigliera di Città metropolitana milanese stessa e delegata alle Infrastrutture e metrotranvie, fa il punto della situazione: «Relativamente all’appalto in questione, contrattualizzato per 22 milioni e 353.246 euro — evidenzia — al momento è stato raggiunto il 68 per cento dell’opera, con regolare pagamento dei relativi stati di avanzamento dei lavori da parte della stazione appaltante».

Informati della situazione i sindaci del Cremasco, il presidente dell’Area omogenea Gianni Rossoni a quello dell’amministrazione provinciale Mirko Signoroni e ovviamente i rappresentanti del territorio in Regione.

Nei giorni scorsi, a sollecitare spiegazioni sui due mesi di fermo del cantiere è stato il primo cittadino di Spino d’Adda, Enzo Galbiati, che per l’Area omogenea segue le infrastrutture, raccogliendo anche la preoccupazione di molti pendolari, che per settimane non hanno più visto nessuno al lavoro.

Dal ministero delle Infrastrutture dovrebbero ora arrivare i soldi necessari a coprire i maggiori costi dell’opera. Completata la realizzazione del ponte sul canale artificiale Muzza, in questa ultima parte dell’anno, il lavoro dell’impresa dovrà concentrarsi sul tratto tra il corso d’acqua e Paullo, quello più in ritardo. Di fatto sono stati persi un paio di mesi, dunque è difficile che l’opera venga conclusa entro la fine di dicembre. Inevitabilmente si proseguirà anche nel 2024. Al momento, comunque, non sono stati forniti dettagli sui tempi necessari per terminare il cantiere.

«Sullo stato dell’arte del raddoppio, anche per parlare della questione del ponte, la Provincia di Lodi organizzerà presto un incontro con tutti gli attori coinvolti», fa sapere Galbiati. Da ricordare che, nell’ultima occasione in cui era stata in visita nel Cremasco, l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi aveva garantito il massimo impegno per recuperare le risorse, che mancano all’appello per la realizzazione del secondo manufatto sul fiume Adda.

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