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CREMA: I NODI DELLA VIABILITA'

Paullese, è braccio di ferro sull’autovelox fisso a Spino d'Adda

Il sindaco non molla: "E' indispensabile". Ma da Cremona propongono solo di chiudere uno degli accessi laterali

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

11 Settembre 2023 - 05:25

Paullese, è braccio di ferro sull’autovelox fisso a Spino d'Adda

Uno degli incidenti verificatisi alle porte di Spino d’Adda

CREMA - È braccio di ferro sulla messa in sicurezza della Paullese raddoppiata, in particolare del tratto maggiormente interessato da incidenti: tre nell’ultimo mese e mezzo. Ossia, l’imbocco del ponte che scavalca l’Adda a Spino. Da una parte la Provincia, la cui ultima proposta è di chiudere l’accesso laterale dell’ex statale, che porta al ristorante, appena prima del ponte stesso. Dall’altra il Comune di Spino, che ritiene ciò del tutto insufficiente e insiste per l’autovelox fisso; oltre a sollecitare la chiusura dell’accesso laterale sul versante opposto della carreggiata, quello della stazione di servizio. Le ultime comunicazioni da parte dell’ente cremonese non sono piaciute al sindaco, Enzo Galbiati, che non fa mistero del disappunto. «In Provincia devono capire che, senza interventi decisi, la situazione non si risolverà per miracolo. Chiudere un solo accesso laterale è un palliativo, bisogna agire, per rimediare a errori fatti in passato e di cui ora pagano le conseguenze tutti i cremaschi e non solo. Teniamo conto che dal ponte sull’Adda della Paullese transitano, ogni giorno, migliaia di automobilisti, che non sono del nostro territorio».

Il sindaco Enzo Galbiati di Spino d'Adda

L’installazione di un autovelox fisso è ritenuta dal Comune l’unica soluzione per obbligare i conducenti ad alzare il piede dall’acceleratore. Prima del ponte è in vigore il limite di 70 chilometri orari. E imporne il rispetto ridurrebbe il rischio di scontri. «Negli ultimi casi, l’alta velocità e i sorpassi sono stati tra le cause di quanto accaduto — ricorda lo stesso Galbiati —: non se ne può davvero più e non possiamo accettare questo continuo rimandare interventi risolutivi, che notiamo nell’atteggiamento dell’amministrazione provinciale». Anche l’ipotesi di prolungare il newjersey, che separa le carreggiate a due corsie per ogni senso di marcia, pare essere stata scartata dall’ente cremonese. «Sarebbe una soluzione altrettanto decisiva — aggiunge Galbiati — in quanto impedirebbe attraversamenti di corsia e sorpassi pericolosi. Ogni volta che c’è un incidente stradale, oltre a mettere a repentaglio delle vite, si verifica un evidente disservizio per tutta la comunità, con i residenti che rimangono bloccati a causa dello stop alla circolazione all’imbocco del ponte, per i necessari soccorsi e i rilievi». Senza dimenticare che la chiusura al transito comporta di fatto il blocco di tutto il traffico tra il Cremasco e il Lodigiano-Milanese, con i pendolari costretti a larghi giri, che vanno a impattare anche sulla viabilità secondaria spinese e non solo.

Un autovelox fisso in foto di repertorio

L’autovelox fisso farebbe il paio con quello già installato da anni lungo la stessa Paullese, nel tratto rettilineo della tangenziale di Crema, in prossimità delle stazioni di servizio (anche lì il limite è fissato a 70 chilometri orari). «Interventi sull’imbuto prima del ponte non sono più rinviabili — conclude il sindaco di Spino d’Adda —: non dimentichiamo che, con questo stato di cose e i nove milioni di euro di finanziamenti ancora da reperire, prima che parta il cantiere per il raddoppio ci vorrà oltre un anno. Significa almeno tre, per veder completata l’opera e dunque messo in sicurezza anche l’imbocco».

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