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Tutor bocciato: ora i multati sperano di strappare i verbali

Giudice di pace annulla la sanzione di un impianto identico a quello installato sulla Paullese a Pantigliate

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

10 Ottobre 2023 - 05:15

Tutor bocciato: ora i multati sperano di strappare i verbali

Il tutor sulla Paullese a Pantigliate

CREMA - Un ricorso vinto, che potrebbe fare scuola e dunque convincere molti cremaschi di ricorre al giudice di pace, per ottenere l’annullamento delle sanzioni che hanno ricevuto. Quali? Quelle dispensate dal tutor in funzione sul tratto raddoppiato della Paullese, a Pantigliate. Come noto, per circa un chilometro in prossimità del sottopasso, il rilevamento elettronico della velocità impone di mantenere una media non superiore ai 90 chilometri orari. Chi supera l’andatura viene multato. L’automobilista che ha fatto ricorso e a cui il giudice di pace di Milano, Rosella Barbaro, ha dato ragione, si è appellato non per un verbale rimediato lungo la Paullese; ma sulla Cassanese: altra arteria milanese, dove nei mesi scorsi la Città metropolitana ha fatto installare un analogo sistema, identico per marca e modello. Galeotto il cartello stradale posizionato all’altezza di questi tutor, che annuncia il classico «controllo elettronico della velocità», come impone il codice della strada (articolo 142). Per il ricorrente, occorre invece un segnale specifico, che indichi il «controllo elettronico della velocità media», trattandosi appunto di un sistema tutor che non rileva solo la velocità nel punto in cui il veicolo transita davanti alla fotocamera, ma calcola la media di percorrenza oraria lungo un intero chilometro. Lo stesso sistema, seppur in questo caso meno sofisticato, che viene impiegato ormai sulla quasi totalità delle autostrade nazionali.

Il giudice di pace ha dato ragione all’automobilista e dunque ha annullato l’ammenda, con la sentenza 5274/2023 del 14 settembre scorso. Il modello di tutor installato sulla Paullese raddoppiata a Pantigliate, ma anche su altre strade di grande comunicazione dell’area metropolitana, è il Celeritas Evo 1506. Un investimento voluto, nell’ambito del progetto sicurezza Milano metropolitana, per diminuire il rischio di incidenti. Questi dispositivi sono attivi 24 ore su 24. Inviano le immagini al server di gestione solo quando rileva un sospetto di violazione, dunque garantisce il rispetto della privacy. Per il calcolo dell’andatura media, il sistema si basa su una tecnologia complessa. Non identifica la targa, ma utilizza un approccio statistico. Viene così ridotta l’inefficienza, il classico caso in cui si legga male il numero di targa. Viene poi migliorata la sicurezza dei rilevamenti. L’automobilista, infatti, non è indotto a frenare all’altezza del tutor, ben sapendo che deve procedere a una velocità costante.

Ma oltre al problema dei cartelli stradali, c’è un’ulteriore possibile falla in questi dispositivi: per tutti i dispositivi che rilevano la velocità media, non dovrebbe applicarsi il limite di tolleranza del 5% come per gli autovelox che rilevano quella istantanea, ma il criterio progressivo previsto dall’articolo 345 del regolamento di attuazione del codice della strada, in base al quale «alla determinazione della velocità è associato l’errore relativo — a favore del trasgressore — pari al 5, 10, 15 per cento, a seconda che la velocità dedotta risulti, rispettivamente, inferiore a 70 chilometri all’ora, pari a 70 ma inferiore a 130 chilometri orari, o superiore ai 130».

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