L'ANALISI
08 Ottobre 2023 - 08:44
Paolo Gualandris, Barbara Manfredini, Ivan Albertelli, Stefano Pelliciardi, Massimo Rivoltini e Claudio Rinaldi
CREMONA - Affetta quattro salami con taglio deciso e morbido e nel piatto il colore di un salame nero, i due cremonesi più rosati trovano la loro geografia armoniosa. Ivan Albertelli, patron dell’Hostaria da Ivan di Fontanelle di Roccabianca, ieri ha ricevuto il premio Ambasciatore del Salame. Di tutta risposta, il gastronomo ed estroso inventore di riti culinari, a colloquio col direttore de ‘La Provincia di Cremona e Crema’, Paolo Gualandris e il direttore della ‘Gazzetta di Parma’, Claudio Rinaldi, ha messo alla prova i suoi interlocutori sottoponendoli alla ‘salumoterapia’. «È un’idea che mi è venuta qualche anno fa di ritorno dallo Champagne, dopo aver letto nella Marnaterapia, un modo per dare sollievo e relax a chi visitava le cantine — ha raccontato —. E mi sono detto: perché non inventare la ‘salumoterapia’, costruendo un rito legato al consumo consapevole dei salumi, chiamando in causa tutti i cinque sensi: il tatto servendo le fette con la pelle perché le dita si sporchino del profumo di cantina, la vista con l’analisi dei colori della fetta, il gusto va da sè. Ma è l’olfatto la sorpresa. Mi sono immaginato di offrire ai miei convitati un suffumigio agli aromi di salumi, ispirando a pieni polmoni i profumo che viene dalle fette appena tagliate».
E detto, fatto, Albertelli chiede ai due direttori e all’assessore al Turismo, Barbara Manfredini di prestarsi, di prendere un grande tovagliolo e chinare la testa sul piatto per respirare l’effluvio delle fette di salame. Dal racconto alla pratica: ciò che narra Albertelli è una passione smodata e consapevole per il cibo, un gusto per la convivialità che appena al di là dal ponte Verdi assume qualcosa di speciale, a tal punto da sfidare ogni limite umano. «Il mio record di permanenza a tavola con amici per grandi bevute e grandi mangiate è di 16 ore e 48 minuti con la formula dei quattro con, in cui il quinto, come nel canottaggio, ero io — racconta —. Abbiamo stappato in quell’occasione 31 bottiglie». Ma tanti e diversificate sono le occasioni per fare festa e convivio all’Hostaria da Ivan e così sfiorano il mito le cene dal titolo: ‘Maiali si nasce, salami si diventa’ nel segno della più classica maialata nel cuore dell’autunno. «E per quanto Albertelli d’estate chiuda per due mesi — ha raccontato Rinaldi —, il 14 luglio, per un gruppo ristretto di amici, si celebra la presa della Bottiglia». E nel mentre Beppe Bettella mostra le foto dell’ultima adunata, e il suo racconto assume connotati mitici.
FOTO: FOTOLIVE/PAOLO CISI
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