L'ANALISI
08 Ottobre 2023 - 08:35
CREMONA - Cappellino da contadino, filare di salsicce, pettorina slacciata e un volto da fumetto. È Pier Paolo Spinazzè in arte Cibo, ieri protagonista alla Festa del Salame e premiato da Stefano Pelliciardi di SGP e da Massimo Rivoltini, presidente di Confartigianato con il Premio Arte & Salame. Street artist, Cibo ha coniugato creatività ed esigenza di cancellare dai muri del suo territorio insulti, simboli nazifascisti. «E quale miglior modo per cancellare l’odio e la violenza che spesso quei simboli si portano dietro che utilizzare il cibo — ha raccontato l’artista, dialogando col giornalista del quotidiano La Provincia, Nicola Arrigoni —. Il mio primo intervento è nato in modo spontaneo per cancellare simboli d’odio perché ero stanco di vedere simboli fascisti, svastiche nella mia città e ho deciso di iniziare a coprirli con murales». Da questo sentimento all’azione creativa il passo è stato breve.
«Ho iniziato a disegnarci sopra del cibo che evoca la tradizione del territorio in cui lo realizzo di volta in volta diverso — ha raccontato —. Non è solo funzionale, togliendo le scritte d’odio e rendendo più bello e colorato un muro, oltre a narrare una storia. Cercavo un simbolismo che mi permettesse di sensibilizzare sul tema attraverso immagini che arrivassero a tutti. Il tema ‘cibo’ per noi italiani è molto importante, rappresenta parte della nostra cultura, cerco di portare l’attenzione sul tema della discriminazione e affrontare tematiche spesso complesse ma in maniera leggera e comprensibile a tutti. Tecnicamente in Italia io ho la stessa colpa di chi fa le svastiche, ma fortunatamente i giudici riescono a capire che io lascio il muro molto meglio di come l’ho trovato».
L’odio che si combatte col cibo e l’arte ha conseguenze spesso sgradevoli: «Minacce e denunce ne arrivano — spiega —. Abbiamo dovuto cambiare la porta blindata di casa, di recente, mi sono trovato una bomba carta in auto, ma ho a che fare con codardi, come tali agiscono coloro che si vedono cancellati i propri messaggi di odio — ha spiegato —. Non mi spavento e vado avanti, coltivando la mia passione per l’arte in diversi ambiti, al servizio di diversi linguaggi. Sono un libero professionista che agisce per passione».
VIDEO E FOTO: FOTOLIVE/PAOLO CISI
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