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CREMONA. LA SENTENZA

Papà accusato di maltrattare il figlio, assolto con formula piena

Da quattro anni non vede il suo bambino che oggi ne ha 12. Un bambino «condizionato» dalla madre, aggettivo utilizzato dagli psicologi che hanno esaminato il caso

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

05 Ottobre 2023 - 17:42

Accusato di maltrattare il figlio, papà assolto con formula piena

Il tribunale di Cremona

CREMONA -  Da quattro anni non vede suo figlio che oggi ne ha 12. Un bambino «condizionato» dalla madre. «Condizionato» è l’aggettivo utilizzato dagli psicologi che hanno esaminato il caso. E che fa ben comprendere il contesto familiare nel quale è maturata una guerra tra adulti: mamma e papà che si sono separati.

Una storia sfociata, poi, nel penale con il padre ora assolto - con formula piena - dall’accusa di aver maltrattato suo figlio.
Anche il pm, Francesco Messina, aveva chiesto l’assoluzione e adesso che per l’uomo è finita bene, il suo avvocato, Simona Bozuffi, sta decidendo come muoversi per fa sì che possa riabbracciare il suo bambino. Dopo quattro anni.

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L'avvocato Simona Bozuffi e il pm Francesco Messina

Erano pesanti le accuse contestate al papà, oggi 67enne, pensionato, diventato genitore in tarda età di due figli: c’è anche una femmina.

In Tribunale c’era finito perché, è scritto nelle 14 righe di capo di imputazione, «dal 2018 al 2020, maltrattava il figlio minorenne convivente con abituali e durevoli condotte lesive dell’integrità fisica e e del patrimonio morale del soggetto passivo, in frequenti accessi d’ira violenta, spesso in preda agli effetti dell’abuso di alcol, così costringendolo ad un regime di vita abitualmente doloroso ed avvilente».

In particolare, prosegue il capo di imputazione, «in numerose occasioni quando il figlio tornava a casa dal padre per trascorrere i fine settimana con lui, lo percuoteva e lo colpiva con schiaffi, principalmente a causa del fatto che il figlio si rifiutasse di mangiare»; «talvolta gli diceva frasi quali ‘ti spacco il naso’»; «in un paio di occasioni lo colpiva con la cintura sulle bracca e sulle gambe»; «portava con sé il minore in locali notturni dove consumava bevande alcoliche»; «in un episodio risalente al 2020, allorquando si recava a prendere il figlio, a fronte del diniego del minore di passare la giornata con lui, lo prendeva di peso e lo caricava in auto». Con l’aggravante di «aver commesso il fatto ai danni del figlio minore di 18 anni».

Parole dure, quelle riversate nel capo di imputazione che del padre avevano restituito il ritratto di un «mostro». Assolto.

Bisogna tornare indietro di qualche anno, alla separazione dei genitori. La mamma si trasferisce in un’altra regione con i due figli. «Il mio assistito aveva un diritto di visita concordato», spiega l’avvocato Bozuffi. Il padre poteva stare con il suo bambino nei fine settimana. Si metteva in viaggio per andare a prenderlo e portarlo a Cremona. Il piccolo ci stava volentieri con il suo papà. Ad un tratto, il clima cambia. L’ex convivente accampa scuse per non affidarglielo. Ma accade dell’altro. Parte una causa civile, perché l’altra figlia vuole venire a Cremona dal papà. Viene nominato uno psicologo (consulente tecnico d’ufficio), il quale «ha accertato che il minore era condizionato dalla madre», sottolinea l’avvocato Bozuffi.

Intanto, nel 2021 parte anche la denuncia penale, che dà origine al procedimento. Si fissa l’incidente probatorio: viene sentito il bambino che si corregge. Riferisce che le botte le aveva prese dopo i 6 anni, quando veniva nei week end dal papà.

Al processo, l’avvocato Bozuffi ha prodotto la relazione dello psicologo e nominato uno psichiatra (consulente di parte) il quale ha confermato le conclusioni del collega. «Il bambino era stato condizionato». Insomma, «un lavaggio del cervello».
L’attuale compagna dell’uomo, gli amici di famiglia, tutti al processo hanno raccontato di quel «bellissimo rapporto» tra padre e figlio. Nessuno ha mai visto segni di percosse sul corpo del bimbo. Neppure sua madre che al processo si era costituita parte civile.

Il padre è stato assolto con formula piena. Intanto, si è perso quattro anni di vita di suo figlio.

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