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MONTODINE

Botte alla moglie, sconterà 4 anni di carcere

Condanna definitiva, 41enne dietro le sbarre. La donna si è rivolta ai carabinieri dopo 10 anni di maltrattamenti

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

02 Ottobre 2023 - 21:44

Maltrattamenti in casa, madre e figlio 'salvati' e protetti

MONTODINE - Quando si è decisa a denunciare, le violenze duravano ormai da dieci anni: insulti, minacce e botte. Quella mattina del febbraio 2019, la donna si è presentata in caserma a Montodine per liberarsi dell’enorme peso che si era tenuta dentro troppo a lungo. Ha raccontato tutto. Ora, oltre quattro anni più tardi, quel marito che si era trasformato in aguzzino è finito dietro le sbarre: la condanna a quattro anni di carcere è diventata definitiva, al termine dei tre gradi di giudizio. Così i carabinieri, due giorni fa, si sono presentati a casa dell’uomo — uno straniero di 41 anni con precedenti di polizia — per dare seguito all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Cremona e accompagnare il condannato alla casa circondariale di Cà del Ferro. L’ultimo atto di una vicenda familiare di ordinaria follia.


I due sono sposati da molti anni, vivono da tempo nel Cremasco, hanno dei figli. Nel 2010 il rapporto di coppia prende una piega inattesa. La peggiore possibile: lui inizia a maltrattarla. E dalle parole passa alle mani. Lei subisce in silenzio. Per anni. Lunghi, lunghissimi. Nel cuore, la micidiale miscela di paura e speranza che è il carburante della sopportazione. Le cose tra le mura domestiche non migliorano: le angherie proseguono e le aggressioni si fanno più frequenti. È una mattina d’inverno di inizio 2019: marito e moglie hanno l’ennesima, furiosa discussione. L’arrivo in ritardo dell’uomo sul posto di lavoro è solo uno degli innumerevoli pretesti che innescano la violenza: il marito afferra la moglie per un braccio e la scaraventa contro un muro, facendole sbattere la testa.

L’ultimo ignobile gesto di un decennio di persecuzioni. Perché la donna, questa volta, sceglie di non tacere e spezza le catene invisibili di quel rapporto familiare tossico che l’hanno tenuta prigioniera fino a quel momento. Corre fuori di casa, ma non per dirigersi al Pronto soccorso: la sua destinazione è la caserma dei carabinieri di Montodine. Lì, di fronte ai militari, vuota il sacco. Racconta dei maltrattamenti verbali e fisici, descrive l’episodio avvenuto poco prima, spiega la sua condizione di vittima costantemente oppressa e terrorizzata.

Dice che vuole separarsi da quell’uomo manesco e fuori controllo. I carabinieri raccolgono la denuncia e documentano con fotografie le lesioni della donna. La coppia è già separata quando inizia il processo a carico del marito violento. La sentenza del tribunale di Cremona del febbraio del 2022 viene confermata in Appello nel novembre dello stesso anno per diventare definitiva pochi giorni fa. Il 41enne sconterà in galera quattro anni per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.

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