L'ANALISI
14 Settembre 2023 - 10:59
PESCAROLO - Quando martedì notte è atterrato all’aeroporto Catullo di Verona nel suo viaggio di rientro dall’Egitto insieme a figlio undicenne, si è "ghiacciato" nel riconoscere i poliziotti della Squadra Mobile di Cremona, arrivati lì per arrestarlo ancora. Dal 5 agosto scorso l’uomo, un papà egiziano di 50 anni, casa a Pescarolo, ex pizzaiolo con il vizio di spacciare cocaina in auto anche con il suo unico figlio in macchina seduto accanto a lui, si era ‘volatilizzato’. Non si era più presentato nella caserma di Vescovato per la firma: irreperibile. Era saltato su un aereo per l’Egitto dove vive la moglie. Di condanne, il pusher ora in carcere a Verona, a Cremona se ne era già presa una arrivata con il patteggiamento a 1 anno di reclusione dopo il primo arresto (domiciliari) del 19 maggio scorso, quando i poliziotti dell’Antidroga del commissario capo Marco Masia, lo avevano sorpreso a cedere una dose di cocaina. In casa, gliene avevano trovate altre 22 nascoste nella tasca di una giacca in camera da letto. Sotto sequestro erano finiti anche 1.000 euro in contanti.
Dopo il patteggiamento, l’uomo era tornato in libertà, ma non aveva perso il vizio di spacciare. I poliziotti in borghese lo tenevano d’occhio. Il 7 giugno successivo, il pusher era stato arrestato in flagranza di reato, mentre cedeva droga a un acquirente. Quella volta, il giudice gli aveva negato il patteggiamento a 4 mesi in continuazione con i 12 mesi già patteggiati, mandandolo a casa con l’obbligo di presentarsi in caserma a firmare, in attesa del processo fissato per il 15 dicembre prossimo. L’ex pizzaiolo non ha mai sgarrato fino al 5 agosto, sabato, quando in caserma non si è più visto. I carabinieri avevano inoltrato l’informativa, il gip aveva emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Nell’ultimo mese, gli investigatori della Squadra Mobile hanno monitorato gli spostamenti dell’egiziano. Grazie alla collaborazione della polizia in ambito internazionale, hanno saputo che martedì scorso, 12 settembre, sarebbe rientrato in Italia dall’Egitto, facendo scalo in Germania e atterrando al Catullo di Verona. Ad attenderlo c’era un parente. Ma anche i poliziotti di Cremona con i colleghi della polizia di frontiera di Verona. Il volo era in ritardo. L’attesa è durata fino a mezzanotte. Il bimbo, minorenne, è stato affidato al familiare. Al padre, compiute le formalità, è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare e alle 4 del mattino è stato portato nel carcere della città scaligera a disposizione dell’autorità giudiziaria di Cremona.
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