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PESCAROLO

Spacciatore arrestato due volte, ‘no’ al patteggiamento

Il papà egiziano è stato messo ai domiciliari perché spacciava in auto col figlio 11enne. Tornato in libertà, ci è ricascato: il giudice respinge la richiesta del legale concordata col pm

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

10 Luglio 2023 - 19:09

Contrasto allo spaccio, denunciato un trentenne

PESCAROLO - Il ‘vizio’ di spacciare cocaina in auto - una volta anche con il suo bimbo di 11 anni sul sedile accanto — non lo ha perso nemmeno dopo l’arresto (domiciliari) del 19 maggio scorso e il successivo patteggiamento a 1 anno di reclusione. Tornato in libertà, il pusher, 50 anni, egiziano, casa a Pescarolo, sino a quel giorno incensurato, ci era ricascato. Ai primi di giugno, il secondo arresto, poi convalidato e obbligo di firma nella caserma dei carabinieri di Vescovato.


Oggi il giudice ha detto ‘no’ al patteggiamento già concordato dall’avvocato Paolo Zilioli con il pm onorario. In particolare, la richiesta era di un patteggiamento a 4 mesi di reclusione in continuazione con il primo. Dalla lunga camera di consiglio il giudice non è uscito con la sentenza: ha rigettato il patteggiamento in continuazione, ritenuto che il papà egiziano aveva commesso il secondo reato a pochi giorni di distanza dal primo, ritenuto che pur non lavorando e non avendo sussidi economici dallo Stato, i poliziotti lo avevano trovato «con molti soldi». Ritenuto che potrebbe ricascarsi.


Rigettato il patteggiamento, il giudice ha dichiarato di astenersi e ha trasmesso gli atti al Presidente del Tribunale perché assegni il processo ad altro giudice. Agli inizi di giugno, i poliziotti in borghese dell’Antidroga guidati dal commissario capo Marco Masia, avevano colto colto sul fatto il papà egiziano mentre stava vendendo una dose di cocaina ad un acquirente.


In passato, il 50enne aveva una pizzeria in paese, poi ha chiuso con le pizze e non ha più lavorato. È sposato e sua moglie attualmente è in Egitto. Si occupa lui dell’unico figlio nato dal loro matrimonio. A giugno, dopo averlo bloccato, i poliziotti avevano perquisito l’appartamento: esito negativo, a differenza della prima volta, quando in casa gli avevano trovato 18 dosi di cocaina pari a 12 grammi. L’uomo le teneva nascoste nella tasca di una giacca, in camera da letto. Insieme alla droga, sotto sequestro erano finiti 1.000 euro in contanti.


Altre quattro dosi di ‘coca’, i poliziotti gliele avevano scovate nella tasca dei pantaloni dopo averlo intercettato. Prima, gli investigatori avevano fermato il cliente che aveva appena comperato una dose di cocaina, pagandola 40 euro. L’acquirente (segnalato alla Prefettura) aveva riferito ai poliziotti di aver acquistato altre volte la droga dal pusher cinquantenne.


L’indagine della Squadra Mobile era nata dai numerosi input investigativi in relazione alla presenza di un uomo che nella zona smerciava cocaina, muovendosi spesso in auto per le consegne. I poliziotti dell’Antidroga si erano appostati, trovando riscontro alle numerose cessioni di sostanza stupefacente. In una occasione, avevano «documentato» la cessione fatta sull’auto con a bordo il figlio. Il papà era stato fermato e controllato. Davanti al giudice non aveva risposto. In Tribunale tornerà per il processo.

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