L'ANALISI
08 Settembre 2023 - 18:46
CREMONA - Ci sono anche otto strutture sanitarie convenzionate con l’Ats in provincia di Cremona fra quelle segnalate alle competenti autorità sanitarie per lo sforamento dei tempi di attesa. In queste strutture non risultano garantite le tempistiche in quasi tutte le specialità. Tocca ora all’Ats Val Padana adottare eventuali provvedimenti. In tutto i Nas di Cremona hanno segnalato alle autorità sanitarie i dirigenti di 16 presidi ospedalieri, 2 cliniche e 4 strutture sanitarie private accreditate, dislocati tra le provincie di Mantova, Pavia e Cremona per accertate criticità nella gestione delle agende di prenotazione e nelle tempistiche di erogazione delle prestazioni sanitarie ambulatoriali dispensate oltre i termini previsti dal Protocollo d’intesa Stato–Regioni e dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa (Pngla), anche con l’ingiustificata chiusura delle agende.
È questo il bilancio locale dell’azione svolta nei mesi di luglio e agosto, dai carabinieri dei Nas che, di concerto con il Ministero della Salute, hanno effettuato un’intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, al fine di verificare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario pubblico. Le ispezioni sono state eseguite presso presidi ospedalieri e ambulatori delle aziende sanitarie, nonché presso le strutture private accreditate, con la finalità di accertare il rispetto dei criteri previsti dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa (Pngla), stilati per assicurare un corretto accesso alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario pubblico ed uniformare un’equa e tempestiva erogazione dei servizi sanitari a favore dei cittadini.
Sono stati effettuati accessi presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il Ssn, analizzando 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a svariate tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici. Gli accertamenti dei Nas hanno consentito di individuare anche condotte penalmente rilevanti che hanno determinato la denuncia di 26 tra medici e infermieri, ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio.
L’attività ispettiva svolta sull’ingente mole di dati e di riscontri relativi a oltre 3mila e 800 agende ha consentito, inoltre, di rilevare 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del Piano nazionale, pari al 29% di quelle esaminate. Tra le cause più frequenti degli sforamenti delle tempistiche sono state accertate, su 761 agende, carenze funzionali ed organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati che, unitamente alla mancanza di adeguati stanziamenti ed attrezzature, ha determinato il rallentamento dell’esecuzione di prestazioni sanitarie.
Tale slittamento si ripercuote anche nel mancato rispetto delle classi di priorità (Urgente, Breve e Differibile) ricollocate, in 138 casi, in tempistiche entro i 120 giorni (Programmabili), non compatibili con i criteri di precedenza ed urgenza. In 195 situazioni i Nas hanno riscontrato la sospensione o la chiusura delle agende di prenotazione, in parte condotte con procedure non consentite oppure determinate dalla carenza o assenza di operatori senza prevederne la sostituzione. L’intervento dei Nas ha consentito di segnalare ai rispettivi enti di riferimenti locali e regionali le problematiche riscontrate nel corso del monitoraggio, al fine di attuare adeguate misure correttive, permettendo in numerosi casi l’immediata riapertura delle agende di prenotazione che erano state chiuse o sospese, in particolare nel delicato periodo estivo, nonché il ripristino della funzionalità di alcuni sistemi informativi di prenotazione.
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