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LA SCUOLA RIPARTE NEL CAOS

«Algoritmo ancora sballato». Sale la protesta dei docenti

Cresce la tensione: la situazione rischia di ripercuotersi sugli studenti e sull’avvio delle lezioni

La Provincia Redazione

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04 Settembre 2023 - 10:08

«Algoritmo ancora sballato». Sale la protesta dei docenti

CREMONA - Ci risiamo. In provincia di Cremona, a meno di dieci giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, la maggior parte delle cattedre di lettere delle scuole secondarie di primo grado risulta ancora vacante. Una situazione drammatica, che rischia di ripercuotersi su centinaia di studenti e che gli addetti ai lavori imputano in blocco all’algoritmo adottato dall’ufficio scolastico territoriale per gestire le assegnazioni delle cattedre. «E’ evidente che qualcosa nell’utilizzo dell’algoritmo non ha funzionato», ha commentato un’insegnante di lettere del Cremasco, preoccupata dalla piega paradossale che hanno preso gli eventi. «Infatti, attraverso la comunicazione ricevuta lo scorso giovedì sera, abbiamo appreso che tutti i docenti di lettere sono stati assegnati a cattedre di sostegno, mentre quelle di ruolo al momento risultano vuote. Ad aggravare la situazione è il fatto che se un docente accetta l’assegnazione, in seguito non potrà più modificare la propria scelta. In caso contrario invece sarà trattato alla stregua di un rinunciatario e il suo nome verrà eliminato dalla lista dei docenti arruolabili. Ma la domanda sorge spontanea: chi prenderà il nostro posto? Forse coloro che hanno inoltrato la candidatura di messa a disposizione senza essere né laureati né, tantomeno, insegnanti?», ha domandato con un filo di amarezza la docente.


Secondo quanto si può accertare allo stato attuale, l’intricata situazione sarebbe stata generata da un accantonamento di tutti i posti, al fine di effettuare scorrimenti nell’ambito di un concorso denominato ‘straordinario bis’, parallelo a quello ordinario. Senza considerare i posti accantonati, però, l’algoritmo sarebbe stato ugualmente applicato, facendo partire l’assegnazione dal sostegno. «Abbiamo fatto partire l’algoritmo perché avevamo una pistola puntata alla testa», avrebbe dichiarato un dipendente del Provveditorato ad una delle poche docenti che è riuscita a ottenere delle spiegazioni, prospettando così la responsabilità del Ministero. «Siamo sbalorditi dal modo in cui il provveditorato sta gestendo la questione», ha proseguito la docente. «Non riteniamo corretto, infatti, che l’algoritmo sia stato fatto partire dalla seconda scelta: la nostra effettiva volontà, manifestata attraverso l’indicazione della prima preferenza, è stata chiaramente ignorata. Ora ci troviamo a dover occupare ruoli che non sono i nostri e a vedere le cattedre che ci spetterebbero vuote o assegnate a chi non ne avrebbe diritto». «Inoltre, per riempire i buchi lasciati da questo procedimento, l’algoritmo sarà fatto ripartire, ma dal punto in cui si è fermato». Tradotto, gli insegnanti che occupano le posizioni più elevate in graduatoria, dal momento che sono stati assegnati al sostegno, saranno superati dagli ultimi arrivati.

«I docenti che non hanno inserito alcuna preferenza per il sostegno, invece, sono stati del tutto esclusi: non hanno ricevuto né una convocazione né chiarimenti», ha precisato la docente. «Persone che lavorano nella scuola anche da 25 anni si trovano in un limbo tale per cui non sanno né se verranno chiamati né se saranno disoccupati». Una situazione che ha scatenato la furia della categoria. Negli scorsi giorni un gruppo di insegnanti si è radunata di fronte alla sede del Provveditorato per ricevere spiegazioni. A pochi giorni dalla prima campanella, la speranza di tutti è che, come successo anche a Rovigo, le nomine vengano bloccate per avviare delle nuove assegnazioni.

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