L'ANALISI
04 Settembre 2023 - 05:05
CREMA - Ancora un aumento dei prezzi per chi viaggia in Miobus: il secondo di quest’anno. Diventa sempre più caro utilizzare il pulmino a chiamata di Autoguidovie che effettua il servizio urbano, ma anche la Corrierina, il servizio entrato in funzione due anni fa per garantire il collegamento a orari e fermate fissi tra i quartieri di Ombriano e dei Sabbioni, il cimitero, l’ospedale Maggiore e il centro. I rincari sono entrati in vigore con l’inizio del mese. A marzo era stato aumentato del 15% il costo del biglietto ordinario, passato da 1,30 euro a 1,50 euro (invariata la validità di 90 minuti dalla prima convalida).
A questo giro il ticket per la singola corsa non subisce incrementi. Non è così, invece, per l’abbonamento settimanale. A marzo era già passato dai 9,40 euro a 10 euro tondi, con un incremento del 6%. Adesso sale ancora e precisamente del 5%, arrivando a 10,50 euro. Significa 1,10 euro in più in sei mesi, ovvero l’11,7% cinque punti al di sopra del tasso di inflazione dell’ultimo anno. Addirittura maggiore il salasso percentuale per l’abbonamento mensile, che da venerdì costa 37,5 euro, 1,50 euro in più rispetto ai 36 che si pagavano sino ad agosto. Anche in questo caso si tratta del secondo incremento dell’ultimo semestre. A marzo era stato aumentato di tre euro, passando da da 33 a 36 (più 9%).
Fatti i conti l’incremento complessivo supera il 13,6%, praticamente il doppio del tasso di inflazione 2023, che l’Istat stima nel 6,7%. Non si segnalano invece aumenti per il carnet da dieci viaggi: il prezzo rimane 13,50 euro, ma va ricordato che sei mesi fa c’era già stato un rialzo superiore al 10%. Sino all’inverno scorso, infatti, costava 12,10 euro. Gli aumenti della prima parte del 2023 erano arrivati dopo un lungo periodo di prezzi bloccati, a quattro anni dagli ultimi ritocchi delle tariffe. Poi l’accelerazione di quest’anno, con un doppio aggiustamento tariffario che incrementa non poco la spesa a carico degli utenti del servizio di trasporto urbano, soprattutto anziani sprovvisti di auto, e poi mamme che portano i bambini a scuola e studenti.
I prezzi vengono approvati in base alle disposizioni dell’agenzia per il trasporto pubblico locale, competente per i territori provinciali di Cremona e Mantova e con il mese di settembre tutti i biglietti e abbonamenti dei mezzi pubblici lombardi, dai treni ai pullman extraurbani, hanno subito un rincaro tra il 4 e il 5%, deciso a livello regionale. Certo ogni azienda ha comunque la possibilità di muoversi con una certa autonomia e, come si legge nel decreto dell’agosto scorso, emanato dall’organismo che governa il servizio di pullman pubblici. «Gli incrementi tariffari di cui ai punti precedenti possono essere differenziati in relazione alle singole tipologie di titolo di viaggio e sono, in ogni caso, consentiti sino al doppio della percentuale di adeguamento tariffario determinata per il corrente anno». Il medesimo decreto è stato attuato anche sulla rete urbana e extraurbana di Cremona.
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