L'ANALISI
CREMA: LA RAZZIA
02 Settembre 2023 - 05:05
CREMA - Uno sforzo inutile: delle 19 nuove biciclette a noleggio del bike sharing, riposizionate durante l’estate per fare ripartire un servizio che, dal 2020 ad oggi, ha accusato un sacco di problemi, cinque sono già state rubate. Una sola è stata recuperata in quel di Casaletto Ceredano, delle altre quattro nessuna traccia. Pare proprio ci sia una banda di ladri specializzati che tiene d’occhio le postazioni di prelievo e deposito delle due ruote: quando le stesse non vengono rilasciate in maniera corretta, ovvero non sono incastrate nel sistema di chiusura, le ruba. Nonostante le nuove siano dotate di segnalatore gps, inserito nel telaio, i ladri trovano e staccano il congegno, impedendo così di individuare la bici rubata. A fronte di questa situazione il Comune ha deciso di gettare la spugna e di ripensare in toto il servizio, ma solo in chiave turistica e dall’anno prossimo.
L’assessore alla Mobilità Franco Bordo ha dato disposizione di ritirare le 14 rimaste. «Come annunciato a giugno, in accordo con il gestore avevamo rimesso in funzione 19 biciclette dopo che quelle originarie erano state vandalizzate o rubate. Avevamo anche ridotto le stazioni di prelievo, da sette a quattro, lasciando le due ruote allo scalo ferroviario, in centro storico, in Largo Partigiani d’Italia e davanti all’ospedale Maggiore. In più le 12 nuove bici a pedalata assistita e le sette muscolari erano state dotate di segnalatore gps. Ciò ci avrebbe permesso di arrivare a fine anno, alla scadenza dell’attuale contratto, per poi rivedere il sistema con il 2024. Evidentemente però, alla luce dei furti, più che dei vandalismi, questa soluzione non ha funzionato. A questo punto, in accordo con il sindaco Fabio Bergamaschi, ho dato mandato di ritirare le bici nei prossimi giorni. Sono di proprietà comunale e non possiamo permetterci che da qui a fine anno si verifichino altri furti. Le e-bike, ad esempio, costano centinaia di euro l’una, evidente che ci sia un fiorente mercato nero. Siamo convinti che si tratti di furti di ladri specializzati».
Come detto il segnalatore, posizionato all’interno del telaio, viene rimosso. «Crediamo venga distrutto al momento del furto – prosegue l’assessore –: il problema è il momento del riaggancio, quando si conclude l’uso del velocipede. Se non viene fatto in maniera corretta, la bicicletta rimane a disposizione di chiunque che la può prelevare senza doversi registrare tramite l’applicazione e pagare il noleggio. In un caso abbiamo rintracciato l’ultimo fruitore che ci ha detto di aver riportato la bici nella stazione di deposito». Nel 2024 il servizio verrà ripensato. «In chiave essenzialmente turistica, valutando l’opportunità di un noleggio che sia seguito da una società in loco, senza dunque più sistemi da remoto, così da avere un maggior controllo. Studieremo un nuovo appalto, pensando ad un noleggio dedicato soprattutto ai tanti turisti che arrivano a Crema».
Il servizio di bike sharing era stato inaugurato tre anni fa, ma già dopo alcuni mesi era andato via via spegnendosi. Un po’ alla volta, le biciclette a noleggio erano sparite quasi del tutto, vuoi per i furti, vuoi per i guasti. In totale, le bici a disposizione dei cremaschi da affittare per girare in città e anche fuori, avrebbero dovuto essere 35, distribuite in sette punti, ma così non è stato. L’appalto per la gestione è in capo alla società Logis srl Ecospazio di Rovereto di Trento. L’intesa per la ripartenza raggiunta lo scorso giugno aveva consentito anche di evitare un contenzioso legale. L’attuale modalità di accesso al servizio prevede la registrazione sull’apposito sito, anche in Pro loco si fanno carico di istruire i turisti che manifesteranno interesse in tal senso.
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