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BIKE SHARING ELETTRICO

Bici rubate e vandalizzate, dopo il flop la rivoluzione

Il servizio non è mai decollato. L’assessore Bordo: «L’attenzione va focalizzata sulle esigenze dei cicloturisti»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

09 Agosto 2022 - 05:20

Bici rubate e vandalizzate, dopo il flop la rivoluzione

CREMA - Dieci sono sparite, rubate nonostante il sistema di registrazione dell’utente al momento del noleggio, che si pensava potesse funzionare anche da deterrente. Otto sono ai box sino a data da destinarsi, rotte o vandalizzate – soprattutto danni al motore elettrico – e mai riparate dall’azienda che ha in appalto il servizio. Ne rimangono sei. Sono i dati aggiornati ieri dall’assessore all’Ambiente Franco Bordo sul bike sharing elettrico in città. La cartina al tornasole di un servizio che di fatto non ha mai preso piede e ora rischia di diventare una palla al piede.

Proprio per evitare che ciò accada Bordo sta pensando ad una rivoluzione totale del sistema. Ad esempio cambiare la location di alcune stazioni di noleggio che in questi due anni si sono dimostrate quasi inutili, come quella della palestra di via Toffetti a Ombriano o quella dell’ex università. «Puntiamo maggiormente sui turisti dunque sui collegamenti tra la stazione ferroviaria e l’hub dei pullman e il centro storico, ma anche la basilica di Santa Maria».

Il bilancio dopo quasi 24 mesi dall’inaugurazione non è affatto roseo. «I noleggi da parte di cremaschi sono praticamente zero – prosegue Bordo –: chi vive in città d’altronde ha la propria bici per spostarsi. Qualcosa arriva dai pendolari, ma è evidente che il target su cui puntare sia un altro. Alla luce della grande richiesta di questi mezzi a pedalata assistita da parte dei turisti sempre in aumento, bisogna focalizzare l’attenzione proprio su questa fascia di possibili utenti».

A settembre comune e gestore dovranno sedersi intorno a un tavolo per capire come dare una svolta al servizio. «Il fatto che le dieci bici rubate non siano state rimpiazzate è un’inadempienza contrattuale – continua l’assessore –: non abbiamo attivato la contestazione formale in quanto il sistema così com’è non funziona e stiamo lavorando con la società per trovare un accordo e modalità per reimpostare il servizio. La stesa società (Ecospazio, divisione della Logiss di Rovereto, Ndr) non è soddisfatta di come stanno andando le cose. L’incontro sarà utile anche a capire il loro interesse a proseguire nel contratto valutando modifiche che possano consentire migliorie».

Insomma il Comune vuole evitare il muro contro muro, meglio cercare insieme di dare nuova vita al bike sharing. «Che in futuro potrebbe anche non essere più solo un noleggio di mezzi a pedalata assistita – conclude Bordo – ma anche di quelle classiche, le muscolari. Sono meno costose da manutenere e meno soggette a guasti non avendo appunto parti elettriche».

Sullo scarso utilizzo è innegabile abbia influito la pandemia, ma i numeri non sono cresciuti nemmeno negli ultimi mesi, anche per l’ormai esigua disponibilità di mezzi. L’abbonamento per la bici elettrica costa 15 euro al mese, l’annuale 30. Le e-bike si possono noleggiare tramite app sullo smartphone, oppure con una tessera personale rilasciata dalla società. Da ricordare che i primi 30 minuti sono gratis, poi si versa un euro l’ora. La spesa massima giornaliera ammonta a 8 euro.

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