L'ANALISI
20 Agosto 2023 - 09:41
SESTO CREMONESE - Mozziconi di sigaretta sparsi ovunque, bottigliette di plastica e qualcuna di birra, pacchetti di ‘bionde’ gettati a terra, le classiche scritte ‘Ti amo’ e ‘Ciao’ sulle pareti del gazebo ritinteggiate qualche anno fa con i soldi pubblici. Chiasso fino a tarda notte. Ogni anno, d’estate, al parco Donatori di sangue, dove ci sono anche i giochi dei bambini, è la stessa storia e chi abita a due passi dall’area di viale Sacchi protesta e si lamenta a gran voce.
«Anche noi abbiamo diritto di riposarci la sera – sbotta uno dei residenti – c’è un gruppo di ragazzi che non conosciamo, specialmente il fine settimana, che urla in continuazione fino a mezzanotte; so che c’è il regolamento della vigilanza e quindi spero che le sue norme siano fatte rispettare perché già siamo costretti a tenere aperte le finestre la notte per il caldo torrido, se poi ci dobbiamo sorbire le grida di questi qui, è davvero troppo».
«Abbiamo avvisato il sindaco – gli fa eco un altro abitante – ci ha detto che hanno visionato le telecamere che ci sono sopra la sede dell’Avis, ma non hanno riconosciuto nessuno. È passato qualche giorno senza che venissero, poi sono due sere che hanno ricominciato, ma anche se se ne vanno un po’ prima, il problema del baccano rimane e siccome dà molto fastidio, bisogna risolverlo».
«Sotto casa mia hanno urlato anni – conferma un’altra – non mi ricordo le volte che ho chiamato i carabinieri; un giorno alle quattro di mattina siamo andati a sgridarli minacciando di chiamare il 113 con il risultato di essere insultati e menati. Potrei scriverci un libro».
«È un problema noto – ammette il sindaco Carlo Vezzini – me l'hanno già segnalato e mi spiace perché capiamo che anche i ragazzi devono avere un luogo di aggregazione, ma devono capire che oltre alle loro esigenze ci sono i diritti di chi abita lì e il luogo pubblico che stanno fruendo va salvaguardato; mi sono già confrontato con la polizia locale e con chi effettua la sorveglianza notturna per capire quali azioni si possono mettere in campo. È chiaro – conclude il primo cittadino – che non ci piace affatto adottare le azioni punitive previste dal regolamento di polizia urbana come le sanzioni, ma lo ripeto, i ragazzi devono capire che si tratta di una zona pubblica dove vanno rispettati le esigenze e i diritti di tutti».
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