L'ANALISI
19 Agosto 2023 - 09:57
cremona - In provincia di Cremona si stima che almeno il 34% delle famiglie accolga un cane fra le mura domestiche, ma come ogni estate anche in questi giorni di agosto si ripresentano due problematiche: la crescita degli abbandoni e le difficoltà dei proprietari nel trovare veterinari disponibili in caso di emergenze.
A farsi portavoce di queste lamentele è Andrea Mazzini (segretario cittadino di Italia Viva): «Diversi cittadini amanti degli animali anche in questi giorni segnalano che a differenza di molti altri territori vicini, come ad esempio Crema, Lodi, Brescia e Piacenza, a Cremona non c’è di fatto un pronto soccorso veterinario aperto h24. Con i disagi che ne conseguono. Vero che c’è un servizio di reperibilità, ma la reale carenza riguarda le ore notturne».
Secondo Mazzini a farsi carico dei costi dovrebbero essere gli enti pubblici, a partire dal Comune, «pagando almeno la reperibilità ai veterinari».
La dottoressa Laura Mori, consigliere dell’Ordine dei medici veterinari di Cremona e Garante per il benessere degli animali del Comune, spiega innanzitutto che dal 1995 esiste un servizio di reperibilità che funziona bene: risponde al numero 3389821893. Non è però un servizio semplice da mantenere, basti pensare che si è passati dai 16 studi che hanno aderito inizialmente ai cinque attuali: «Va precisato che questo numero è attivo nei giorni festivi dalle 8 alle 20. Quindi domeniche o giorni come il Ferragosto, quando effettivamente abbiamo ricevuto chiamate e siamo intervenuti – spiega la veterinaria Mori –. Capita che qualcuno lamenti la mancata risposta nelle ore notturne o al sabato, ma il servizio non riguarda quelle fasce temporali. Siamo rimasti in pochi a portare avanti tale reperibilità perché effettivamente non è un impegno semplice da gestire. Ma va detto che in provincia ci sono anche studi che, a loro discrezione, garantiscono comunque reperibilità ai propri clienti. Parlare di pronto soccorso h24, invece, è un’altra cosa: servirebbe innanzitutto una struttura adeguata con sala operatoria e poi la presenza costante di un chirurgo e di un anestesista nel caso si rendano necessari interventi. In una piccola città come Cremona la gestione economica di un’attività simile sarebbe molto complessa, a maggior ragione visto che ci sono già strutture simili a mezz’ora di strada. Queste strutture, fra l’altro, vanno avanti anche grazie al fatto che hanno un bacino di utenza superiore rispetto a quello provinciale».
Quella sulla mancanza di un pronto soccorso veterinario è una polemica che Mori segue da anni, per questo spiega che come Ordine dei medici veterinari (che a Cremona conta fra i 350 e i 400 iscritti) è stata anche effettuata un’indagine allo scopo di sondare le reali esigenze del territorio. «Dagli approfondimenti sulle chiamate di emergenza ricevute – spiega la professionista – è emerso che le vere urgenze riguardano circa il 20% dei casi. Per il resto si tratta in realtà di casi che non necessiterebbero di pronto soccorso immediato».
E fino a qui si è parlato di animali domestici, ma spesso capita che al numero messo a disposizione nei giorni festivi arrivino anche chiamate relativi ad animali selvatici feriti: «In questo caso però la competenza non è nostra», precisa Mori. È necessario invece contattare uno dei Centri di recupero fauna selvatica di Regione Lombardia.
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