L'ANALISI
17 Agosto 2023 - 05:24
CREMA - Cosa abbiano mangiato a Ferragosto è facile da scoprire. Basta guardare i resti lasciati sui tavoli e abbandonati ovunque nell’area attrezzata del Parco del Serio di via Miglioli. Che ieri mattina si presentava come una discarica.
Costine di maiale, pomodorini, ma anche anguria e caffè. I resti del cibo giacevano ancora sui tavoli, in sacchetti di plastica lasciati al sole. Tutto intorno a tavoli e panche, decine di bicchieri e piattini in plastica, sacchetti e sacchi di immondizia e bottiglie.
Sparsi un po’ ovunque, compresa la palestra all’aperto inaugurata lo scorso anno dal Comune e dal Parco del Serio. Senza contare i resti dei fuochi accesi dove capita, in barba al divieto, per fare le grigliate. Col rischio di causare incendi come già è successo in passato.
Niente di nuovo dunque. Già, ma all’inciviltà non ci si abitua. Il ponte ferragostano ha portato nel boschetto attrezzato di via Miglioli gruppi di persone, assai numerosi a giudicare di quanto hanno lasciato prima di andarsene. Per fare le grigliate, si dovrebbe portare il trepiedi con la griglia, dotato di apposito raccoglitore delle braci e, una volta finito, spegnere e portare i resti a casa.
Nel Parco non è possibile accendere fuochi a terra. Un tempo c’erano dei focolari realizzati con mattoni refrattari: uno alla volta lo hanno distrutti tutti. La siccità e il disseccamento della vegetazione causano un concreto pericolo di propagazione di incendi. Nessuno dei frequentatori dei giorni scorsi ha tenuto conto di questo aspetto, a giudicare dai tanti focolari accesi un pò ovunque. Ogni gruppo il suo, verrebbe da dire. Le guardie ecologiche volontarie del Parco del Serio faticano a far rispettare il regolamento. Spesso si trovano di fronte anche un centinaio di persone, non tutte disposte a sentir ragione. Per tenere pulite le aree attrezzate che si trovano lungo il fiume, il Parco del Serio spende 25mila euro all’anno.
«Abbiamo una convenzione con la cooperativa Gasparina di Romano di Lombardia – spiega il presidente Basilio Monaci – che si occupa della raccolta dei rifiuti e dello sfalcio dell’erba. È una realtà che fa lavorare persone che stanno compiendo un cammino di recupero sociale e che fanno le prime esperienze di lavoro guidati da un tutor. Compiono tre servizi alla settimana nelle aree di sosta che da Seriate vanno fino a Montodine».
Che non possano essere ovunque e rimediare all’inciviltà dei frequentatori in tempi brevissimi è abbastanza scontato e comprensibile. «La raccolta – conclude Monaci – avviene anche su segnalazione. Purtroppo, dobbiamo continuamente fare i conti con il malcostume, l’ignoranza e la stupidità di chi fa festa e poi lascia agli altri il compito di ripulire. Ci vorrebbe così poco per lasciare l’area come la si è trovata».
Negli anni scorsi, il Parco ha dovuto mettere tavoli e panche in plastica, perché quelli in legno erano stati usati come legna per il barbecue.
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