Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

ALLARME SUL FIUME

Gamberi rossi e pesci siluro: «Stanno devastando il Serio»

Il biologo Bonfanti: "I crostacei della Louisiana scavano tane di metri lungo le rive, danni enormi"

Dario Dolci

Email:

redazione@laprovinciacr.it

05 Agosto 2023 - 05:20

Gamberi rossi e pesci siluro: «Stanno devastando il Serio»

CREMA - Da una parte il pesce siluro, dall’altra il gambero rosso della Louisiana, detto gambero killer. Entrambe specie invasive, che alterano l’ecosistema. Entrambe proliferano e si moltiplicano nelle acque del territorio del Parco del Serio e non solo, al punto da rappresentare un grosso problema. Il contenimento si impone ed è all’ordine del giorno dell’ente, che gestisce le rive di 28 Comuni: da Seriate a Montodine, undici dei quali nel Cremasco.

siluto

A spiegare la situazione è il biologo Ivan Bonfanti, che per la riserva lavora: «Per il siluro, c’è un progetto di contenimento finanziato dalla Regione. E ogni anno, al Parco arrivano 30mila euro destinati alla cattura di questo grosso pesce predatore. Stiamo aspettando che l’ente metta dei fondi anche per il gambero rosso; se lo facesse, sarebbe l’ideale, anche se sappiamo che è un’azione costosa che non sempre risulta redditizia».

Le campagne contro il pesce siluro stanno invece dando ottimi risultati, se è vero che in un anno se ne sono catturati più di 350. I danni che crea alla fauna ittica sono notevoli, se di pensa che un siluro di 10 chili ne mangia 73 di pesce l’anno. Il gambero della Louisiana, invece, è una specie che non fa parte del nostro ecosistema. È stata introdotta artificialmente, è invasiva e mette a repentaglio le altre specie presenti nelle acque dolci.

«Rispetto al gambero nostrano — entra nel dettaglio Bonfanti — è più resistente all’inquinamento. Per questo motivo è stato importato, ma mangia uova di anfibi e porta malattie».

La presenza del gambero rosso non è certamente nuova, ma il crostaceo si riproduce celermente e se non lo si mette sotto controllo con azioni concrete che consentano di contenerne la proliferazione, questa specie invasiva è destinata a fare danni sempre maggiori alla biodiversità. In alcune regioni si stanno utilizzando fondi europei, grazie a quali è stata avviata la lotta.

«Scava buche profonde metri negli argini — prosegue il biologo — ed è un predatore onnivoro. Gli unici antagonisti naturali che abbia sono gli aironi e le garzette. E man mano sta sostituendo il nostro gambero, che è quasi scomparso dalle acque della pianura. Il gambero rosso — aggiunge l’esperto — resiste anche nelle acque calde e limacciose. Al laghetto dei riflessi di Ricengo, in particolare, ce ne sono parecchi».

E in continuo aumento: «Non solo si riproducono molto velocemente, ma possono camminare per lunghi tratti anche fuori dall’acqua, percorrendo più di cento metri e passando dunque da una roggia all’altra. Fiumi come il Serio non sono di certo il loro ambiente naturale, anche se nelle lanche e soprattutto nei rami laterali se ne trovano comunque parecchi».

La cattura avviene in modo complesso: «Si prendono con le nasse — conclude Bonfanti — e poi si uccidono mettendoli in freezer».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400