L'ANALISI
14 Agosto 2023 - 11:32
Aldino Bernardelli
SPINADESCO - Addio all’ultimo taglialegna di Spinadesco. Con la scomparsa di Aldino Bernardelli, per tutti ‘El Baldo’, 89 anni (compiuti tre giorni prima di andarsene), avvenuta venerdì alla Casa Soggiorno Nolli-Pigoli, dov’era ospite da qualche anno, il paese perde una delle sue figure storiche, legata ad un mestiere che sotto al campanile di San Martino ormai non c’è più. Professioni che con il tempo si sono trasformate in vere e proprie ‘arti’, esercitate da uomini e donne con un’esperienza pluridecennale. V
edovo da una manciata di mesi (è rimasto accanto alla sua Lavinia fino all’ultimo, uno a fianco all’altra nella stessa Rsa di viale Europa), lascia nel dolore i figli Marco e Luca, due colonne portanti - perché tra i fondatori - dell’associazione di protezione civile e ambientale ‘Il Nibbio’.
«Aldino l’ho conosciuto bene – ricorda il presidente del sodalizio Fabio Guarreschi – è sempre stato un grande lavoratore, di quelli che hanno fatto la gavetta, hanno imparato il mestiere alla perfezione e si sono fatti crescere tanti calli sulle mani, è stato un vero maestro anche nell’arte di pigiare le uve nostrane, un uomo d’altri tempi portatore di grandi valori e amante della famiglia. Poteva benissimo diventare il classico maestro del lavoro, onorificenza che nessuno ha mai proposto, ma che a mio giudizio si meritava eccome». «
Mio padre lo conoscevano tutti – racconta Luca – era nato qui e abitava in via Milano dietro alla chiesa, in una cascina che qui hanno sempre chiamato ‘el Quarantòot’; ha sempre fatto questo mestiere con una passione e un rigore indescrivibili, lo chiamavano nelle cascine vicine e lui accorreva».
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