L'ANALISI
10 Agosto 2023 - 05:30
CREMONA - «La situazione continua a degenerare. Abbiamo già fatto due segnalazioni alla Prefettura, l’ultima pochi mesi fa, e ci siamo rivolti più volte al Comune per le cattive condizioni dell’autostazione: ora non escludiamo azioni sindacali eclatanti».
È un vero e proprio Sos quello lanciato dagli autisti dei mezzi pubblici cremonesi, all’indomani dell’ultimo episodio avvenuto sulla linea L: alcuni balordi saliti a bordo del pullman, al culmine della loro scorribanda, avrebbero anche azionato il dispositivo d’emergenza, che viene utilizzato solo ed esclusivamente in caso di incidenti. «Anche questo purtroppo è qualcosa che si ripete periodicamente – spiega Pierangelo Iseppi, segretario provinciale di Faisa Cisal Cremona –. Si tenga presente che quando viene azionato tale dispositivo il bus si ferma lì dov’è, anche se in mezzo a una rotatoria, e tutti devono scendere. Non si tratta solo di fare confusione: qui parliamo di reati».
Iseppi spiega che attualmente le linee più problematiche risultano la L e la E. «La prima lo è da anni, ormai in balia di un gruppo di 10-15 persone che fanno la spola dalla stazione all’Ipercoop. Ultimamente mi hanno segnalato diverse problematiche anche sulla E (percorso da Barriera Po a largo Priori, ndr). Purtroppo parliamo ormai di routine, con problematiche quotidiane che si ripercuotono sugli altri utenti e sul personale. Parlo anche di minacce, insulti – continua Iseppi –. Senza dimenticare che un anno fa un ragazzo aveva mostrato un coltello ad un collega. Siamo in balia di vere e proprie bande che si muovono incontrastate nell’autostazione e poi a bordo dei bus, prendendosi gioco di ogni regola. L’azienda ha tentato di correre ai ripari con un servizio di controllo affidato ad una ditta, ma capita che anche questi operatori vengano insultati o addirittura strattonati».
Iseppi richiama attenzione anche sulle condizioni di sicurezza dell’autostazione: «Segnaliamo da tempo pure questo. Cremona è una cittadina che potrebbe essere tranquilla e modello, ma invece siamo in una condizione da terzo mondo. Mancano marciapiedi, ci sono manufatti vetusti ed è solo grazie alla grande professionalità e prudenza degli autisti se non sono ancora successi disastri. Sì, perché bisogna pensare che in autostazione ci sono numerosi ragazzi che circolano e sbucano ovunque, senza che ci siano strutture di sicurezza adeguate. Abbiamo già fatto presente al Comune, che si era impegnato a trovare soluzioni. Ora non escludo che tutte le sigle possano concordare qualche azione sindacale, anche se preciso che lo sciopero resterebbe l’ultima spiaggia, che tenteremo di scongiurare».
Lo sfogo si aggiunge a quello dei giorni scorsi, quando Tiziano Bellini, responsabile per la sicurezza sul lavoro, ha scritto alla direzione di Arriva Italia per lamentare una serie di criticità. In particolare, per quanto riguarda la linea H, ha scritto: «Con l’introduzione del bus a 12 metri, provenendo da Cremona direzione San Savino, incrociando altri veicoli l’autista è costretto a eseguire una retromarcia per agevolare il passaggio tra i due mezzi. A San Savino, in uscita da via Centro e svoltando a destra in via San Savino, si è costretti ad impegnare l’area dell’incrocio contromano».
La linea M non è messa meglio perché «si riscontrano difficoltà di transito in via Aporti a causa di auto parcheggiate in divieto di sosta», mentre «su via Platina, all’angolo con via Altobello Melone, nei pressi dell’impianto semaforico esiste una concreta difficoltà di manovra sull’incrocio dovuta al ristretto spazio di manovra».
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