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Tragedia sulle montagne bresciane: caduta fatale per Carlo Capurso

Il fotografo è scivolato e precipitato dalla Cima Moren, ad un’altitudine di circa 2.350 metri

Elisa Calamari

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08 Agosto 2023 - 17:56

Tragedia sulle montagne bresciane: caduta fatale per un cremonese

BORNO - Un’escursione che ha affrontato decine di volte, ma che oggi attorno alle 14 l’ha tradito: Carlo Capurso, fotografo e giornalista 79enne, è scivolato e precipitato dalla Cima Moren a Borno, ad un’altitudine di circa 2.350 metri in provincia di Brescia. Una caduta che non gli ha lasciato scampo. Con lui c’erano un amico e il figlio di quest’ultimo, entrambi sotto shock. Hanno immediatamente attivato i soccorsi, ma gli uomini del 118 di Brescia e del Nucleo alpino speleologico della stazione di Breno non hanno potuto fare altro che contattare il velivolo della Guardia di finanza di Edolo, per il recupero della salma: troppo gravi le ferite riportate.

elisoccorso

L'elisoccorso della Finanza impegnato nel recupero della salma

cima

La Cima Moren

La ricostruzione della dinamica è stata compito dei carabinieri di Breno e, in base a quanto è stato possibile apprendere, Capurso potrebbe essere scivolato per colpa della roccia friabile mentre stava scendendo e si trovava poco sotto la vetta. Non è neppure del tutto esclusa, però, l’ipotesi del malore. Di certo al passo fatale è seguita la caduta da circa 150 metri, lungo il crinale che si affaccia verso la Val di Scalve, senza possibilità di appiglio.

Dopo le lunghe e complesse operazioni di recupero, la salma del 79enne è stata portata presso l’obitorio dell’ospedale di Esine dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare informazioni sul ritorno a Cremona e sulla data delle esequie.

Il fotografo, che risiedeva in città in via Ghinaglia, era in vacanza ad Ossimo per un ormai consueto soggiorno nella Val Camonica: la conosceva come le sue tasche e da anni la faceva anche conoscere agli altri, attraverso le sue splendide fotografie. A Edolo, fra l’altro, aveva allestito mostre. L’escursione di oggi, che gli amanti del settore conoscono bene, è coincisa con il giorno della fiaccolata di San Fermo, quando cioè la montagna di Borno risulta particolarmente affollata di turisti ed escursionisti.

«La Cima Moren non è semplice, appunto perché c’è il rischio di roccia friabile – spiega Gianpaolo Vaiani, presidente del Cai di Cremona di cui faceva parte da anni lo stesso Capurso –. A tutti è capitato di scivolare, chi più chi meno, ma Carlo era un grande esperto. Ha girato le montagne per anni, non era uno sprovveduto».

Le voci sul decesso sono arrivate agli amici e ai soci del Cai nel tardo pomeriggio: non volevano crederci. Poi le conferme, il dolore e il cordoglio: «È stato anche direttore della nostra rivista e nei suoi editoriali riservava sempre grande spazio ai temi ambientali, dall’inquinamento ai cambiamenti climatici – continua Vaiani –. Amava la natura in ogni sua forma, ma prestava anche molta attenzione a quanto non funzionava in città. Scattava foto splendide».

E negli anni ha collaborato con tantissime associazioni, enti e realtà cremonesi. La notizia, infatti, ha gettato nello sconforto la città intera.

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