L'ANALISI
04 Agosto 2023 - 08:49
L'architetto Gianluca Darvo
CREMONA - Sono stati ultimati i lavori di rinnovamento del nucleo Alzheimer di Cremona Solidale. "Un intervento importante che ha apportato diverse migliorie ad un reparto già considerato di ottimo livello, ma che adesso si conferma eccellenza a livello nazionale", chiarisce l’architetto fiorentino Gianluca Darvo, responsabile dei lavori e specializzato proprio in questo settore particolare dell’architettura.
"Il nostro è uno studio di progettazione che si è sempre occupato degli spazi dedicati alla cura delle persone, alle case di riposo, alle strutture ospedaliere, ai centri diurni. Lavoriamo molto sugli specialismi. In questo caso bisognava ridisegnare, ripensare uno spazio dedicato alle demenze rispettando le nuove esigenze degli ospiti che attualmente vivevano in uno spazio non ancora concepito seguendo i dettami più recenti e studiati appositamente per questo tipo di malattie".
Prima si trattava di una struttura generalista che andava certamente bene per anziani non autosufficienti, ma magari non era ideale per chi convive con la demenza e ha bisogno che anche gli spazi possano essere di supporto.
"Per questo siamo andati ad intervenire un po’ su tutti gli ambienti - spiega Darvo -. Dalle camere di degenza agli ambienti comuni come la zona pranzo, quella del soggiorno e quella del locale dedicato alle attività occupazionali, oltre naturalmente ai corridoi. L’Alzheimer porta con sé problematiche legate anche alla corretta interpretazione dello spazio, che viene percepito con sempre maggiore difficoltà. Queste persone fanno fatica a concepire la profondità dello spazio o a sentirsi in un luogo accogliente e familiare come fosse quello di casa. Sono in difficoltà anche a ritrovare punti di riferimento che gli indichino chiaramente dove andare e perché e hanno deficit spazio temporali. E allora noi, con l’uso del colore e di determinati arredi, andiamo a sopperire a queste necessità. Variare i colori dei muri nei corridoi, evidenziando alcuni tratti, inserire disegni sul muro, serve a questo. Semplificare la comprensione degli spazi e dare loro anche maggiore visibilità. Anche una bella vista sugli esterni consente ai degenti innanzitutto di rendersi conto e di distinguere le ore diurne da quelle notturne, ma anche di registrare il passaggio delle stagioni".
Una criticità che hanno i nuclei demenza solitamente, è che hanno uno spazio di distribuzione troppo ampio perché sia vissuto bene dagli ospiti. "Per questo abbiamo ricreato zone di interesse anche nei corridoi per stimolare a livello cognitivo l’utente, inserendo per esempio una zona bar con parziali arredi veri. Abbiamo realizzato un caminetto reale che simula la fiamma ed emana calore. Abbiamo poi aggiunto un'area soggiorno ricreata attorno al camino e con una finta zona libreria. Penserete che essendo solo disegnata la libreria non abbia alcuna utilità e invece ha un effetto calmante per gli ospiti anche grazie alle nuove poltrone che abbiamo inserito. Un’altra zona dedicata al pranzo l’abbiamo caratterizzata come se fosse un vero e proprio ristorante. Il nome usato è stato utilizzato proprio per contestualizzare il posto e ricreare una situazione conviviale da vero e proprio ‘ristorante’ appunto. Grazie alla simulazione grafica, il luogo non appare più come un qualsiasi locale mensa, ma agli occhi dell’utente, sembra un vero e proprio ristorante/ trattoria, ideale per aver con gli altri ospiti, un momento di convivialità".
Un altro aspetto importante è quello che riguarda il corridoio, che non è più utilizzato per spostarsi da un luogo all’altro in modo incontrollato. "Quello che per alcuni ospiti era solo un wandering afinalistico , ora grazie alle trasformazioni effettuate è diventato, finalistico. Sono tante le persone che soffrono di wandering (il vagare senza una meta prestabilita), perché si sentono spaesate e abbiamo lavorato molto per cercare di ricreare per loro un luogo familiare. Nel corridoio abbiamo usato strategie legate all’uso del colore per far capire da che lato della struttura innanzitutto si trovano. Così vedono indicate per bene la zona pranzo, piuttosto che il soggiorno, la parrucchiera e la zona occupazionale dove l’ospite passa la maggior parte della giornata".
Il giardino è collegato alle sale pranzo e al soggiorno in modo che possa essere sfruttato dagli ospiti. "Oltre ad indicare i luoghi e gli spazi, le nostre strutture mimetizzano le zone di pericolo. Per garantire il più possibile il grado di sicurezza dell’ ospite ed evitare il rischio che provi ad allontanarsi dal nucleo. Abbiamo per questo mimetizzato le vie di accesso a luoghi poco sicuri e le uscite, con disegni che dissimulino la porta. Noi facciamo progetti unici per ogni tipo di realtà in modo da valorizzare al massimo i nuclei. Questo tipo di operazione impatta tantissimo sul benessere dell’utente e anche dell’ operatore. Caliamo la nostra esperienza e gli studi scientifici nella pratica progettuale. Lo spazio da solo fa poco, ma usato come strumento dal personale, può cambiare le cose tantissimo. Per questo svolgiamo un lavoro d’équipe con il personale sanitario e moduliamo il nostro sulle esigenze che emergono. Ho visto tante strutture in giro per l’Italia, ma devo dire che quella di Cremona è una vera eccellenza".
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