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CREMA: CODICE ROSSO

Maltrattamenti e lesioni alla moglie, marito violento allontanato dalla casa famigliare

La donna, che ha dovuto farsi medicare più volte in ospedale, subiva da anni violenze psicologiche e fisiche dall'uomo anche a causa dei problemi ingenerati dalla dipendenza da sostanze alcoliche e dal gioco d’azzardo

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

02 Agosto 2023 - 14:41

Maltrattamenti e lesioni alla moglie, marito violento allontanato dalla casa famigliare

CREMA - Il Commissariato P.S. di Crema ha dato esecuzione alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa famigliare e del divieto di avvicinamento alla vittima, emessa dal GIP del Tribunale di Cremona, nei confronti di un cittadino di origine albanese residente nel Cremasco, resosi responsabile del reato previsto dagli artt. 572 c.p. (Maltrattamenti in famiglia) e 582-585 (Lesioni Personali Volontarie) nei confronti della moglie. La vicenda vedeva protagonista una donna albanese che, in Italia da molto tempo con la famiglia, subiva da alcuni anni violenze psicologiche e fisiche dal marito anche a causa dei problemi ingenerati dalla dipendenza da sostanze alcoliche e dal gioco d’azzardo di quest’ultimo. In alcune occasioni la donna si presentava in ospedale per le percosse subite dal marito omettendo però di specificare al personale sanitario la reale causa delle ferite. Le violenze proseguivano sino a qualche settimana fa, momento in cui non sopportando più le vessazioni la moglie decideva di presentarsi in Commissariato per chiedere aiuto e denunciare il coniuge.

Veniva attivato il codice rosso e la donna veniva posta al sicuro in un luogo protetto. Le immediate indagini svolte dal Commissariato permettevano di acquisire elementi utili per la ricostruzione dei fatti e per delineare un quadro indiziario solido a carico dell’uomo. Il GIP del Tribunale di Cremona, ritenendo la condotta di violenza e sopraffazione tenuta dall’indagato particolarmente grave ed il pericolo che lo stesso possa reiterare il suo comportamento, emetteva la misura cautelare in argomento. Gli agenti di polizia, dopo aver rintracciato il 'carnefice', davano applicazione al provvedimento.

Quanto accaduto è una ulteriore conferma della necessità per le donne vittime di violenza domestica di denunciare i maltrattamenti e le vessazioni subite al loro primo verificarsi. Spesso invece per timore, per non aver ripercussioni sulla famiglia o per un senso di vergogna, le vittime preferiscono tacere e far finta di nulla pensando che la situazione possa cambiare e di poterla controllare. Purtroppo non è così e generalmente con il tempo le condizioni peggiorano divenendo sempre più insopportabili ed ingestibili, sfociando in molti casi in eventi tragici.

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