L'ANALISI
29 Luglio 2023 - 05:20
CREMONA - Nasce il ‘Movimento per la riqualificazione dell’ospedale pubblico di Cremona’ e lancia una raccolta firme sulla piattaforma change.org per chiedere al direttore generale dell’Asst Giuseppe Rossi di «fermare la costruzione del nuovo ospedale». Le ragioni che hanno innescato l’iniziativa, descritte in un lungo e articolato documento che accompagna la petizione, ruotano attorno all’«opportunità di modificare una politica sanitaria fondata sulla sola aspettativa di un ospedale a elevato livello di specializzazione, che assorbe enormi fondi economici, trascurando il fondamentale aspetto di prevenzione e cura di situazioni mediche curabili in stato precoce che possa evitare l'acutizzarsi o il cronicizzarsi della patologia e la necessità di interventi a posteriori molto complessi e costosi».
Nel nucleo dei primi 24 firmatari compaiono nomi noti e autorevoli all’interno della comunità cittadina. Ad esempio: Umberto Bodini, ex guida del Servizio di immunologia e medicina trasfusionale dell’ospedale e poi presidente dell’Avis; Tiziano Carniti, ex preside del liceo Manin e della scuola media Virgilio; Ezio Corradi, tra i più ferventi attivisti dei Comitati ambientalisti della Lombardia; Michele De Crecchio, architetto, storico docente dell’istituto Vacchelli e assessore ai Lavori pubblici nella giunta Garini tra il 1990 e il 1995; Enrico Gnocchi, biologo ed esponente di Rifondazione Comunista-Unione Popolare; Giorgio Mantovani, geometra di lungo corso e anima della della Società Filodrammatica Cremonese; Celestina Villa, ex assessore di Rifondazione Comunista nella giunta Corada.
Il neonato movimento punta sulla medicina di prossimità e, per questo, chiede che «il denaro risparmiato venga usato per la costruzione di centri sanitari chiamati Casa per la salute, come concordato nel protocollo d'intesa tra Regione Lombardia, Provincia di Cremona, Comune di Cremona, Asst e Ats il 28 luglio 2021». Nella propria analisi, i firmatari del documento programmatico fanno i conti in tasca alla Pubblica Amministrazione: 280,7 milioni — in larga parte erogati dallo Stato — per demolire la struttura esistente e realizzare quella futura. «La differenza di denaro risparmiato tra la costruzione del nuovo ospedale e la riqualificazione dell’attuale ospedale non è irrilevante: 85,7 milioni», sottolineano i leader del movimento.
Che, quindi, proseguono: «La presentazione più che entusiasmante del progetto come un ‘avveniristico ospedale, proiettato nel futuro’ con concezioni costruttive ‘modulari’ che lo faranno diventare un ‘ospedale modello per il mondo intero’» farebbe pensare a «un edificio transformer» capace «in pochi e veloci passaggi» di «modificarsi e rendere tutto l'edificio più efficiente rispetto al precedente momento».
Poi, ecco la stoccata: «La fantascienza scientifica, anche in ambito medico, non passa per modifiche dell’esoscheletro della struttura muraria», ma si concretizza «con il contributo delle più avanzate apparecchiature tecnologiche». E infine: «Il fattore umano, la competenza e la dedizione del personale che lavora è fondamentale per collocare un ospedale e un servizio sanitario ai più elevati livelli nazionali e mondiali. Nel progetto del nuovo ospedale nulla c’è al riguardo, ma si ha la sensazione di un forte ridimensionamento a tutti i livelli».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris