L'ANALISI
28 Luglio 2023 - 05:20
SESTO - Della serie ‘la speranza è l’ultima a morire’. Devono continuare ad aspettare con il classico animo fiducioso automobilisti e centauri che ogni giorno attraversano quel budello lungo neppure un chilometro che separa il centro abitato di Casanova del Morbasco dalla zona industriale di Picenengo. Territorio di Cremona. Per allargare questa fetta di asfalto stretta e spesso e volentieri piena di buche serve ancora tempo. Quanto? Non si sa. Ad aprire uno spiraglio (anche se è prematuro fare previsioni ottimistiche) sono gli atti pubblici e l’impegno della giunta cittadina. Le carte sono il protocollo d’intesa siglato qualche anno fa tra i comuni di Sesto, Cremona e la Provincia per realizzare proprio lungo questo tratto una pista ciclabile e ampliare la carreggiata, mentre la conferma che l’operazione non resterà (o non dovrebbe restare) lettera morta arriva per bocca dell’assessore alla Mobilità Sostenibile Simona Pasquali: «Si tratta di circa ottocento metri – spiega il braccio destro del sindaco Gianluca Galimberti – c’è già il progetto che è stato condiviso con il Comune di Sesto, ma non è stato inserito nel piano delle opere pubbliche di quest’anno, anche se sappiamo che c’è questa esigenza di sicurezza e quindi valuteremo la possibilità di inserirlo nel prossimo piano, visto che sarebbe uno degli ultimi tratti sul territorio comunale di Cremona da rendere ciclabili e da allargare perché diventerebbe un altro collegamento importante; è vero che è extracomunale, ma è anche vero che Casanova gravita sulla città. Insomma siamo consapevoli che questo investimento può essere strategico».
Vietato ipotizzare un cronoprogamma: ««Oggi non posso garantire che l’opera andrà in porto domani – ammette Pasquali – ma sicuramente la stiamo valutando perché è di interesse, anche perché, ripeto, c’è già un progetto condiviso per realizzare il percorso ciclo pedonale dal confine con Casanova fino all’incrocio con via Ferraroni, sempre sul lato sinistro in direzione Cremona e la strada va allargata perché oggi non ha una sezione adeguata; bisogna insomma finanziarlo e vanno trovate le risorse, ecco perchè non azzardo tempistiche, ma comunque abbiamo ben presente questa situazione e le problematiche che sta provocando, tant’è che abbiamo raccordato il vecchio progetto con quello nuovo e una volta trovati i fondi saremo già pronti a partire».
Già, le problematiche. Se vai in quel di Sesto e Grumello, tanto per citare due paesi capaci di sfoderare un lungo elenco di pendolari delle due e quattro ruote che utilizzano dal lunedì al venerdì questa arteria in alternativa a Paullese e Codognese, non fai fatica a trovare qualcuno disposto a sfogarsi e a protestare. «Le cose bisogna dirle chiaramente – sbotta uno di loro – fino ad oggi non l’hanno allargata perchè alle varie amministrazioni di Cremona che si sono succedute negli ultimi trent’anni non è mai importato nulla, eppure questa strada è molto trafficata, se uno ha tempo di fermarsi ai margini qualche ora per contare quante macchine passano avrà le prove lampanti. E’ trafficata e pericolosa anche per colpa di chi guida, visto che non tutti sono disposti a rallentare quando incrociano un altro mezzo dall’altra parte; ho visto addiritttura gente pretendere di avere la precedenza sul pullman, quando invece alla patente ti insegnano esattamente il contrario». Le disavventure che hanno messo a dura prova la pazienza, in tutti questi anni non sono mancate. C’è quello che, incrociando un’altra auto proveniente dal senso opposto ci ha rimesso lo specchietto laterale della sua e ha dovuto pagarselo di tasca proprio perchè l’altro se l’è guardata bene dal fermarsi e chi invece per non fare il classico frontale si è spostato tutto sulla destra finendo fuori strada. Ma si continua a sperare.
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