L'ANALISI
28 Luglio 2023 - 05:00
CREMONA - L’ultimo a descrivere lo scenario, la mattina successiva al martedì notte della tempesta che ha devastato le colture in particolare nel Casalasco, piegando i girasoli e compromettendo il raccolto di mais, è stato il vicepresidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Matteo Bernardi: «È come se sulle coltivazioni fosse passato un rullo compressore – ha trovato il paragone più efficace nel suo essere calzante, Bernardi —. Pioggia violenta per intensità e quantità, e raffiche di vento micidiali, hanno provocato un disastro». Lo stesso registrato, nelle 24 ore precedenti, tra Crema e il Cremasco e in alcune zone di Soresinese e Soncinese. Ed è alla luce di quella campagna squassata nelle sue attività, garantite da imprenditori già pronti a reagire eppure bisognosi di sostegno immediato per riuscirci al meglio, che ieri in Regione i vertici delle organizzazioni si sono confrontati con l’assessore competente, Alessandro Beduschi, e con la struttura di riferimento: la conta dei danni, sul tavolo. E sono talmente gravi da non essere compiutamente stimabili. Non adesso, almeno.
«I sopralluoghi sono ancora in corso – spiega Beduschi — e attendiamo gli esiti prima di ragionare sulle cifre. Già chiesto al governo lo stato di calamità, ora domanderemo la deroga immediata dalle prescrizioni del decreto legislativo 102 che impedisce alle aziende non coperte da polizze assicurative di accedere ai ristori governativi per le calamità naturali. Ho poi sollecitato personalmente il ministro (Francersco Lollobrigida ndr) ad attivarsi con l’Inps per la sospensione dei versamenti contributivi e con il Mef per congelare i versamenti all’erario trovando grande disponibilità. Aggiungo che a breve verrà convocato al ministero un tavolo con le aziende bancarie e le compagnie assicurative in merito alla richiesta avanzata dalla categoria di sospendere le rate dei mutui e di velocizzare i risarcimenti dei danni non appena saranno accertati. Per finire, stiamo verificando con Finlombarda cosa sia possibile fare per garantire alle aziende la liquidità necessaria agli interventi urgenti e inderogabili».
Al vertice in Commissione Agricoltura c’erano Daniele Sfulcini (direttore di Confagricoltura Lombardia) con Alberto Cortesi (presidente di Confagricoltura Mantova), Paolo Maccazzola (presidente Cia Lombardia), Paolo Carra (vice presidente Coldiretti Lombardia) e Roberto Cavaliere (presidente Copagri Lombardia). Insieme, senza sfumature, stimano una perdita compresa fra il 50 e il 70% dei raccolti di mais, con inevitabili ripercussioni sulla disponibilità di foraggio e, per diretta conseguenza, con un probabile aumento dei costi di produzione di latte e carni.
Precise, le richieste avanzate alla giunta del governatore Attilio Fontana: l’anticipo dei versamenti dei fondi Pac, l’apertura di linee di microcredito garantite da Finlombarda per sopperire alle necessità urgenti, l’impostazione di provvedimenti legati al credito d’imposta sul modello del 110% per la ristrutturazione di immobili operativi e macchinari e soprattutto una decisa semplificazione delle procedure per la richiesta degli indennizzi. Istanze sostanzialmente accolte nella mozione che sarebbe stata approvata nel pomeriggio dal consiglio regionale. Prevede, compatibilmente con le risorse disponibili a bilancio, l’apertura di un fondo straordinario da destinare a interventi a carattere di urgenza e, in accordo con il governo, l’attivazione di un piano eccezionale di sostegno specifico ai Comuni, in particolare medi e piccoli, per la messa in sicurezza e il ripristino degli edifici, degli spazi pubblici e del patrimonio arboreo. Anche quelli colpiti, quanto il settore primario, dalle grandinate che in rapida successione, in tempi differenti a seconda delle province, hanno flagellato la Lombardia prima fra il 3 e il 7 luglio, poi tra l’11 e il 14 luglio e infine dal 15 al 21 luglio e nella notte tra il 24 e 25. L’ultimo nubifragio.
C’è un ‘nota bene’, infilato al punto due del dispositivo licenziato: sollecita ad individuare ‘tutti gli strumenti possibili di sostegno specifico per il settore agricolo’. Che aspetta. Senza tempo da perdere.
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