L'ANALISI
25 Luglio 2023 - 13:31
PIADENA DRIZZONA - La nuova sede della protezione civile ‘Platina’, che includerà anche un magazzino per il rischio idraulico-logistico di interesse provinciale, sarà realizzata. Costo un milione di euro: la metà dei soldi arrivano dalla Regione, l’altra metà sarà coperta da un mutuo acceso dal Comune. A rendere possibile l’operazione sono stati prima l’astensione sul Documento unico di programmazione e poi il voto a favore del progetto espressi ieri sera in consiglio comunale dal gruppo di minoranza di centrosinistra composto da Ivana Cavazzini, Nicola Ricci, Andrea Cantoni e Andrea Volpi. I soli voti a favore della maggioranza (il sindaco Matteo Priori, il vicesindaco Luciano Di Cesare, gli assessori Laura Lucini e Federica Pozzi, il capogruppo Emanuele Magni), infatti, non sarebbero stati sufficienti. Contro si sono espressi i due consiglieri ex di maggioranza Luigi Pagliari e Rinaldo Mura e l’esponente di minoranza Dante Benelli che hanno confermato la loro opposizione, già espressa al primo tentativo, fallito, di far approvare il progetto, a fine marzo.
Cavazzini ha spiegato le motivazioni che hanno portato il suo gruppo a sostenere l’iniziativa, a partire dal fatto che “quanto viene proposto oggi è stato stralciato dal progetto faraonico del centro interforze” (che avrebbe dovuto includere secondo le intenzioni originarie anche la sede della polizia locale e dei vigili del fuoco volontari). “Abbiamo parlato con il presidente della Provincia (Mirko Signoroni, nda) e abbiamo chiarito che non siamo mai stati contrari al finanziamento regionale per la protezione civile”. La capogruppo di minoranza ha poi riferito che il suo gruppo non era stato invitato all’incontro che si era tenuto tempo fa a Cremona in quanto non invitato dal Comune: “Una grave scortesia, anche perché ci siamo dovuti giustificare con il presidente, venuto a Piadena (il 7 luglio, nda) perché, come ha detto, non eravamo andati noi da lui. Mai - ha aggiunto - vorremmo venissero persi 500mila euro. Condividiamo il fatto che la sede attuale della protezione civile non è adeguata”. Cavazzini ha poi preso atto che l’urbanista Mario Gazzoli ha espresso il suo parere ma ha osservato che a suo avviso andrebbe incluso nella delibera insieme al parere della Provincia.
Critico Benelli: “Sono sempre più perplesso sul volume di denari impiegato. Non era possibile sistemare l’attuale sede della protezione civile? Dite che non è antisismica, ma pensate che il municipio lo sia? Perché tutta questa fretta? Si poteva attendere il nuovo Pgt. Invece voi volete cementificare, con una strategia incomprensibile. Mi spiace che la minoranza di sinistra tolga oggi le castagne dal fuoco a una maggioranza di destra. E’ un vezzo tutto italiano, si chiama consociativismo”.
Volpi: “No, si chiama senso di responsabilità verso i volontari e le volontarie di protezione civile”. Al termine scambio tra Di Cesare, delegato responsabile della protezione civile, e Benelli. “Sono anni che lei, Benelli, chiede di fare una ‘ispezione’ alla protezione civile e non ha mai trovato il tempo, ma bisogna andare sul posto per rendersi conto delle cose. L’attuale sede è un palazzo soggetto alla Soprintendenza e non potrà mai essere idoneo per la protezione civile. E comunque perché non è venuto a dare una mano quando c’erano da tagliare le piante cadute per il temporale?”. I toni si sono un po’ accesi: “In quattro anni lei ha prodotto solo carte”. Benelli: “Lei solo chiacchiere”.
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