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FONDI DISTRATTI A 'UNITI'

Via 300mila euro dal conto. Otto imputati davanti al gup

Accusato Mazzetti, l’ex braccio destro di Renato Crotti, e gli imprenditori che aveva «reclutato»

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

20 Luglio 2023 - 08:12

Via 300mila euro dal conto. Otto imputati davanti al gup

Ospedale Oglio Po, la Tac donata da Uniti per la provincia di Cremona

CREMONA - C’è chi ha chiesto di patteggiare, chi di essere processato con l’abbreviato. Otto imputati in tutto. Davanti al gup ieri si sono riaccesi i riflettori sulla distrazione di circa 300mila euro, il denaro versato dai cremonesi a Uniti per la Provincia di Cremona, la onlus costituita il 13 marzo 2020 — in piena pandemia Covid — dalle principali realtà imprenditoriali del territorio per finanziare gli ospedali di Cremona, Crema e Casalmaggiore in affanno. L’udienza è stata rinviata al 13 ottobre prossimo. La onlus è parte civile con l’avvocato Roberto Guareschi che nel processo ha chiesto e ottenuto la chiamata in causa come responsabili civili delle società Verisure Italy srl, Logistic Trading srl e Nineteen H2= Srls.

Dall’inchiesta shock della Guardia di Finanza è già uscito Renato Crotti, l’ex dipendente di Finarvedi messo a gestire la onlus: il 10 novembre scorso ha patteggiato 3 anni e 4 mesi. Se per gli investigatori, Crotti era l’insospettabile che «disponeva i pagamenti tramite i bonifici, distraendo le somme dal conto corrente della onlus di cui aveva effettiva disponibilità», secondo l’accusa, suo braccio destro era Attilio Mazzetti, 38 anni, un passato da gestore di locali, all’epoca agente o venditore della Verisure Italy. Difeso dall’avvocato Gianandrea Balzarini, ieri non ha chiesto riti alternativi Mazzetti, presunto «reclutatore» di imprenditori amici che avrebbero prestato il fianco e avuto il loro tornaconto.

Imprenditori come il coimputato Cristiano Bozzoli, titolare della New Syriuos (ieri ha chiesto il patteggiamento). È il caso «pasti». Bozzoli vendeva e installava caldaie. Eppure venne «arruolato» da Mazzetti per consegnare 750 pasti caldi a una cooperativa. Dal conto di Uniti vennero disposti due bonifici a favore della New Syrious per 28.060 euro. Causale: «Preparazione e consegna a domicilio di n. 750 pasti caldi serviti dal 10 aprile 2020 al 31 aprile 2020 a soggetti da voi indicati». La magagna saltò fuori in banca. Una onlus nata per la lotta al Covid che versa soldi a una società che installa caldaie? Il direttore di banca alzò le antenne. Chiese conto a Bozzoli, il quale candidamente ammise: «Io non ho mai consegnato i pasti». Partì l’inchiesta, ma quando alle orecchie di Crotti e Mazzetti arrivò la ‘dritta’ che le Fiamme Gialle stavano indagando, Bozzoli ai fornelli dovette mettersi davvero: fece la spesa al market e si riciclò cuoco.

Imprenditori «reclutati» che per l’accusa sarebbero «i partecipi» dell’associazione a delinquere, con il promotore Mazzetti che avrebbe gestito i rapporti con gli stessi, emesso fatture false nei confronti di Uniti per incassare i pagamenti, riciclato denaro attraverso conti esteri anche «simulando con false fatture l’esistenza di controprestazioni».

Di intralcio alla giustizia è accusato l’avvocato Pier Antonio Vailati, all’epoca difensore di Mazzetti. Per l’accusa, avrebbe tentato di indurre Bozzoli a modificare le dichiarazioni già rese in Procura. In cambio, gli avrebbe pagato l’onorario del legale che lo avrebbe assistito. Vailati ha sempre respinto l’accusa. I suoi legali, gli avvocati Massimo Nicoli e Massimiliano Corbari, hanno spiegato di aver chiesto il rito abbreviato, «perché riteniamo che vi siano contraddizioni nelle dichiarazioni rese dal coimputato Bozzoli».

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