Scritte no vax al cimitero di Chiavenna Landi, indagano i carabinieri

CORTEMAGGIORE - Dopo l’incursione vandalica ai danni del cimitero di Castelvetro, che risale alla scorsa Pasqua, nella notte hanno replicato nella frazione magiostrina Chiavenna Landi: sulle pareti esterne del campo santo sono spuntate scritte in vernice rossa apparentemente di matrice ‘No vax’. Si leggono infatti frasi del tipo «Malori improvvisi ma per il veleno» e poi l’ormai noto simbolo della doppia ‘v’ all’interno di un cerchio. A notare per primi le scritte, con comprensibile sdegno, sono stati proprio i residenti di Chiavenna. Ma anche tanti automobilisti in arrivo da Caorso dato che il cimitero si trova proprio lungo la strada che arriva dall’altro centro della Bassa Piacentina. Indagano i carabinieri della compagnia di Fiorenzuola, che acquisiranno anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.

Cimitero: cancellate le scritte no vax, è ancora caccia ai vandali

L'intervento, costato 50.105 euro, ha riguardato anche il restauro della facciata principale del cimitero con il rifacimento dell'intonaco degradato o mancante alla base della muratura

A Castelvetro, nel frattempo, le scritte sono state già coperte con un intervento di ritinteggiatura inserito nella più ampia riqualificazione del cimitero. Sul fronte investigativo, purtroppo, al momento non è stato possibile risalire ai responsabili di quel gesto. Non si esclude siano gli stessi appena entrati in azione a Chiavenna: anche la grafia sembra uguale. Ancora prima, tali scritte erano comparse a Monticelli d’Ongina: sui bus della linea Piacenza-Cremona e sull’ingresso della sede della Camera del lavoro Cgil.

Raid vandalico al cimitero: i no vax imbrattano la facciata sul retro

Il sindaco Luca Quintavalla: «Un atto molto grave, ancora più inaccettabile per la mancanza di rispetto nei confronti dei nostri defunti e dei loro cari»

Assalto alla sede della Cgil, al setaccio le immagini delle telecamere

Gli inquirenti sperano di acquisire elementi utili per stringere il cerchio attorno a chi, nella notte fra sabato e domenica, ha lasciato scritte sulle vetrate della sede della Camera del lavoro in piazza Matteotti