L'ANALISI
08 Luglio 2023 - 11:06
Ivan Scaratti, Enrico Marsella e Isabella Salimbeni
CINGIA DE' BOTTI - La Fondazione ‘Elisabetta Germani’ – anche con la prossima inaugurazione di un giardino terapeutico — punta decisamente la barra della sua navigazione verso una meta: consolidarsi sempre più come un centro di eccellenza per il trattamento dell’Alzheimer.
Il Nucleo accreditato, d’altronde ha 32 posti, quello in solvenza altri 15 e poi ci sono 20 posti in semiresidenzialità.
Lo hanno evidenziato ieri il presidente Enrico Marsella, il direttore generale Ivan Scaratti e il direttore sanitario Isabella Salimbeni presentando la tre giorni, realizzata anche grazie a diversi sostenitori, che da martedì 19 a giovedì 21 settembre si terrà in occasione della 30ª giornata mondiale dell’Alzheimer. Il titolo è ‘Dalla famiglia alla comunità: immaginare un futuro coraggioso si può!’.
Le iniziative, ha ricordato Marsella, «avranno inizio il 19 alle 16 con un evento ludico al Bar-Lume della Fondazione, dal titolo ‘Dove finiscono le parole inizia la musica. Pensieri e note sul tema dell’inclusione’, in presenza di un ospite a sorpresa con cui dialogare e comunicare attraverso la musica in compagnia di residenti, famigliari e dell’intera comunità».
Momento centrale del calendario è il convegno, accreditato Ecm, dal titolo ‘Innovazioni, buone pratiche ed interconnessioni nel percorso di cura della Persona con Malattia di Alzheimer’, in collaborazione con Azienda Speciale Comunale Cremona Solidale e Fondazione Vismara De Petri di San Bassano.
«Si terrà il 20 alla Cascina Colombarone di Vidiceto e vedrà, con la moderazione della dottoressa Salimbeni, un susseguirsi di specialisti di indiscussa competenza e autorità nel campo di interesse: Marco Trabucchi, presidente Aip, Stefano Govoni, ordinario di Farmacologia all’Università di Pavia, Andrea Rotolo, docente associato dell’Sda Bocconi, e Leo Nahon, specialista in Psichiatria, già direttore di Psichiatria dell'Ospedale Niguarda».
Al pomeriggio tavola rotonda moderata da Simona Gentile, direttore sanitario di Cremona Solidale. È importante, per Salimbeni, «cambiare l’approccio di cura e assistenza, prediligendo una modello che parta dalla persona. Questo perché l’obiettivo non può essere la guarigione, perché ad oggi non esiste cura, ma la promozione del benessere e il mantenimento quanto più a lungo possibile di una vita ‘normale e attiva’».
In tal senso va il giardino terapeutico, dotato di pavimentazioni antitrauma e di una serie di ausilii specifici, in cui gli ospiti potranno recarsi in autonomia, secondo la realizzazione del progetto ‘La Natura che cura’ dell’équipe educativa-occupazionale del Nucleo Alzheimer Madre Fiordalisa.
Saranno presenti anche Lions Club Cremona Europea e la famiglia Garavelli di Terre Davis di Torre de’ Picenardi, a cui sono dedicati rispettivamente l’angolo dell’aromaterapia e l’area dell’ortoterapia.
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