L'ANALISI
05 Luglio 2023 - 19:43
TORRE DE' PICENARDI - Tre righe in tutto di testamento pubblicato il 31 ottobre del 2019, la badante nominata erede universale, una causa civile in corso (il testamento è stato impugnato) e un processo penale pendente. Quello per circonvenzione di incapace, reato contestato a Yevheniia Slobodyska, badante ucraina di 61 anni, e al marito Aldo Di Marco, 63 anni, ex militare in pensione, casa a Montichiari (Brescia). In mezzo, l’eredità contesa di Franca Lombardi scomparsa il 27 ottobre del 2019 all’età di 93 anni, vedova dal 2009, madre dell’unico figlio scomparso tempo dopo. L’eredità: 472 mila euro sul conto corrente, investimenti in titoli per 56.909 euro e la casa di proprietà.
Larissa Sazanovitch, psicologa- psicoterapeuta con studio a Genova, è la consulente nominata dall’avvocato Alberto Luppi, difensore degli imputati. Oggi ha provato a smontare la perizia del pm e quella delle parti civili, i cugini dell’anziana Franca — le gemelle Biancamaria e Aleana Frattini e don Carlo Bosio, scomparso ad aprile e al quale sono subentrati altri due cugini — assistiti dagli avvocati Mariateresa Pagliari, Ada Ficarelli e Giulia Zambelloni.
Per gli esperti messi in campo da accusa (il medico psichiatra Giacomo Filippini) e parti civili (il medico psichiatra Giuseppe Pietro Bonetti) le capacità cognitive dell’anziana Lombardi (alla quale il 16 giugno del 2019 fu nominato un amministratore di sostegno) sarebbero già state compromesse dall’agosto del 2017.
Non così per la psicologa Sazanovitch, secondo la quale il deterioramento cognitivo dell’ultranovantenne iniziò dopo gennaio del 2018. Sazanovitch si è rifatta a due ricoveri della Lombardi avvenuti a gennaio del 2018 per crisi ipertensive: «Fu visitata da due neurologi che non avevano riscontrato alcun tipo di deficit cognitivo. Fino al 2018, la signora Lombardi conduceva una vita normale. Non è vero che era compromessa nei movimenti e nell’affrontare qualsiasi tipo di attività quotidiana. Se fosse stata completamente disabile e non più autonoma, la badante non avrebbe potuto seguirla da sola».
La psicologa ha messo in discussione, definendoli «grezzi» e «inattendibili», i risultati dei test ‘tarati’ su un’età limite di 89 anni effettuati sulla Lombardi 93enne.
Secondo il medico psichiatra Bonetti, nell’agosto del 2018, alla luce della visita geriatrica e dei test, l’anziana Lombardi era affetta da «deterioramento cognitivo moderato-grave, non in grado di autodeterminarsi, con disorientamento temporale e personale completo». Questo è il punto. Per Bonetti, «l’evoluzione del disturbo neurocognitivo è lenta, a meno che non intervengano fattori precipitanti come emorragie, ictus o ischemie, che tuttavia gli esami clinici e strumentali effettuati hanno escluso». Quindi, Franca sarebbe stata affetta da quel disturbo neurocognitivo da più di un anno, e cioè dal 2017.
Per la psicologa Sazanovitch, poi, «un dato da non sottovalutare è quello affettivo: tra una vedova con un figlio deceduto e la sua badante, un’orfana cresciuta in un istituto e diventata sua dama di compagnia, è nato un affetto che ha superato il rapporto di lavoro».
«Discorsi generici, supposizioni, ipotesi», hanno ribattuto gli avvocati delle parti civili. I cugini di Franca sono agguerriti. Sarebbero loro gli eredi, secondo le ultime volontà dell’anziana riversate in un testamento dettagliato e custodito in un cassetto, poi scomparso. In vita, Franca avrebbe anche lasciato beni ad una coppia di amici, alla nipote del marito, alla parrocchia e alle suore di Torre. E non si sarebbe dimenticata del suo amato cane Mila.
«Per lei era tutto — avevano detto i parenti —. A chi se ne sarebbe occupato, lasciava 180 mila euro». Franca «aveva anche espresso il desiderio di avere sulla tomba una statua con un angelo».
Un testamento scomparso, rimpiazzato da uno scarno con cui Franca avrebbe lasciato tutto alla badante. Storia di una eredità contesa, ma anche di molti acquisti e prelievi al bancomat «non compatibili, per frequenza e ammontare», con le esigenze di vita dell’ultranovantenne.
Tra l’1 ottobre e il 31 dicembre del 2018, furono prelevati 11 mila euro. Altri 32 mila, badante e marito avrebbero tentato di incassarli dalla banca a titolo di regalo di nozze da parte dell’anziana. Ma in banca alzarono le antenne. La sentenza sarà emessa il 22 novembre.
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