Forza Italia, la guida a Mirelli: sarà commissario cittadino

CREMA - È quello di Alessandro Mirelli il nome scelto da Forza Italia per ricoprire il ruolo di commissario cittadino. Cremasco, 63 anni, imprenditore, Mirelli avrà il compito di guidare il partito fino a che non verrà fissato un congresso. L’ufficialità della sua nomina non è ancora arrivata, ma sarà lui a prendere il posto dell’ormai ex coordinatore cittadino Gianmario Donida. Proprio oggi, l’ex coordinatore provinciale Gabriele Gallina, ora commissario, parlava ancora di valutazioni in corso e di scelte da compiere. Con la data limite del 15 luglio per ufficializzarle.

A fugare ogni dubbio è lo stesso Mirelli: «Mi è stata chiesta la disponibilità a ricoprire il ruolo di commissario e l’ho data. Ora attendo che mi diano conferma. È ormai da settimane che si parla di commissariamento e della necessità di proporre facce nuove e prospettive nuove per il partito». Mirelli, che ieri ha letto su queste colonne l’intervista in cui Donida sfogava tutta la sua amarezza per essere stato messo da parte, commenta così: «Mi dispiace per Gianmario. Comprendo la sua amarezza e il fatto che ci possa essere rimasto male. So però che Gallina gli aveva parlato e spiegato che Forza Italia deve attraversare una fase di transizione».

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Inevitabile dopo la scomparsa del suo fondatore Silvio Berlusconi. Mirelli spiega quale sarà il compito che il commissario dovrà svolgere: «La prima cosa sarà quella di cercare di ricompattare le varie anime del partito. La seconda quella di fare da traghettatore verso il congresso, che spero si faccia. Si apre una fase nuova, nella quale l’obiettivo è di favorire l’ingresso nel partito di altre persone. Berlusconi piaceva a tanti ma ad altri no. Credo che ci adesso ci siano elettori moderati che possano essere avvicinati e conquistati».

In attesa di un comunicato ufficiale, l’era di Gianmario Donida, che era iniziata il 6 marzo 2016, si è ormai conclusa. Le sue parole nell’intervista di ieri sono state inequivocabili. E, se non fosse perché le sentenze definitive non albergano nella politica, andrebbero interpretate come un addio all’impegno attivo all’interno di Forza Italia.

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