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CREMA

Caso Gramignoli, la maggioranza fa quadrato: «Scelta personale»

Smentito il terremoto in consiglio, i capigruppo: «Non ha mai espresso idee contrarie al lavoro svolto dall'amministrazione»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

27 Giugno 2023 - 18:55

Crema, l'assessore Gramignoli è ufficialmente guarito dal Coronavirus

Matteo Gramignoli e il Comune di Crema

CREMA - La maggioranza fa quadrato sulle dimissioni del consigliere di ‘Crema al centro’ ed ex assessore al Commercio e Ambiente della giunta di Stefania Bonaldi Matteo Gramignoli, ufficializzate ieri pomeriggio in consiglio comunale. Nessun caso politico, come invece ritengono le opposizioni. Inoltre, massima stima per l’ormai ex collega.

«Scelta personale meditata da tempo e sofferta — sottolinea Manuela Piloni, capogruppo del Pd —: non credo sia stato facile dimettersi da un ruolo, che lo ha visto protagonista con un riscontro più che positivo, sia dal punto di vista elettorale, sia politico. Credo che Matteo sia una persona diretta e concreta. Dopo tanti anni di servizio civile posso comprendere la stanchezza e anche la frustrazione di un impegno che è, spesso, logorante. Sono preferibili le dimissioni, piuttosto che un atteggiamento passivo e quindi non collaborativo. Accogliamo con piacere il ritorno di Debora Soccini e il fatto che il consiglio comunale si stia popolando di donne».

Il presidente dell’assemblea aula degli Ostaggi, Attilio Galmozzi, (civica Crema Bene Comune) aggiunge: «Matteo è stata una risorsa importante, come consigliere e prima come assessore. Onesto, trasparente, con uno spassionato e smisurato impegno per la città. Un grande in bocca al lupo per ogni scelta futura». Paolo Nicardi, della lista CremaLab, commenta: «Esce dal consiglio comunale un pezzo di memoria storica, un componente di grande aiuto. Quando si dice che le persone fanno la differenza, Matteo rientra certamente in questa categoria: riesce infatti, con modi pacati e determinati, a portare qualità e valore al dibattito. L’augurio è che possa fare il meglio nei suoi impegni futuri».

Per Teresa Caso (civica Crema Aperta) «non c’è un terremoto in maggioranza. Matteo non se ne è andato sbattendo la porta. Il dato politico è che nelle riunioni di maggioranza non ha mai espresso posizioni contrarie nei confronti del lavoro dell’amministrazione. Quando senti di non avere più il mordente necessario e non puoi più assicurare l’impegno per svolgere bene il tuo compito, ritengo che il prenderne atto sia un gesto di coraggiosa lealtà verso i colleghi consiglieri e verso la città».

IL SINDACO: «RINGRAZIAMENTO PER IL PERCORSO» E NON UN ACCENNO AL MALESSERE

Ancora in viaggio di nozze (s’è sposato un paio di settimane), il sindaco Fabio Bergamaschi ieri pomeriggio non era chiaramente presente alla seduta nell’aula degli Ostaggi, nel corso della quale sono state rassegnate le dimissioni. Ma sapeva comunque bene che Matteo Gramignoli avrebbe fatto un passo indietro.

Il sindaco Fabio Bergamaschi

«In passaggi come questo, credo che l’atteggiamento più importante sia il reciproco rispetto delle persone e delle loro scelte — commenta lo stesso primo cittadino cremasco —: preservato questo principio, sono convinto sia corretto ringraziare per il percorso fatto e augurarsi il meglio». Bergamaschi non fa, dunque, alcun riferimento al malessere, tutto di natura politica, di due figure di spicco della sua maggioranza, escluse entrambe dal novero dalla giunta. Oltre a Gramignoli, Jacopo Bassi, già capogruppo del Pd nell’era di Stefania Bonaldi e oggi silenzioso semplice consigliere.

L'OPPOSIZIONE: «LO AVEVANO MESSO DA PARTE»

Un anno fa lo sfogo di Jacopo Bassi, uomo di punta del Pd nell’era Bonaldi — era capogruppo in consiglio — finito in disparte dove continua a stare da dodici mesi, tanto da non prendere la parola in aula degli Ostaggi. Adesso l’addio di Matteo Gramignoli, sofferto e motivato anche dallo «scollamento rispetto al tempo attuale». Per le minoranze, la coalizione scricchiola. «Gramignoli se ne faccia una ragione — sottolinea Simone Beretta di ‘Crema non è uno slogan’ — in politica spesso si sceglie con criteri poco trasparenti, rispetto alla competenza. Non so se sia stato una vittima, ma un poco lo credo. È una persona perbene e dormirà comunque sonni tranquilli». Laura Zanibelli di Forza Italia va dirtta al punto: «Dice che è come quando non si è più innamorati, dunque non ha senso continuare. Ma non basta a liquidare l’impegno preso con gli elettori. Abbia il coraggio di spiegare il perché non si riconosce più nel progetto che ha sostenuto».

Andrea Bergamaschini della Lega rincara la dose: «A Gramignoli il mio rispetto, per aver riconosciuto la mancata motivazione ed essersi dimesso. Sottolineo l’incapacità del sindaco Fabio Bergamaschi nel coinvolgere i suoi consiglieri, troppo impegnato alla forma e non alla sostanza delle cose, lontano anni luce dalle esigenze dei cittadini». Giovanni de Grazia, di Fdi, aggiunge: «Era evidente il disagio di Gramignoli per essere stato tagliato fuori. Anche Bassi palesa un malessere visibile verso la giunta. Sarà il prossimo ad abbandonare?». Infine, Maurizio Borghetti: «In politica, ma anche nella vita, non sempre è premiato il merito. Bassi e Gramignoli si consolino. E lasciati fuori loro, mi pare che le altre figure scelte in giunta non stiano brillando».

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