Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

PERSICHELLO

Furti al cimitero, rabbia e sdegno

Via fiori e vasi dalle tombe. Il sindaco: «Episodi ripetuti e da condannare». L’installazione di videocamere interne sembra irrealizzabile

Serena Ferpozzi

Email:

serena.ferpozzi@gmail.com

16 Giugno 2023 - 05:05

Furti al cimitero, rabbia e sdegno

Il cimitero di Persichello

PERSICHELLO - Furti al cimitero di Persichello. Sono stati rubati fiori e vasi da svariate tombe. Numerosi sono i casi che si sono registrati in questi giorni. Un gesto che ha creato non solo rabbia ma anche sdegno da parte dei residenti che si sono rivolti al sindaco Giuseppe Bignardi. «Si tratta di un gesto sicuramente da condannare, che mi è stato segnalato da più persone».

bignardi

Il sindaco Giuseppe Bignardi

A porre l’accento su quanto sta accadendo ci hanno pensato i residenti che hanno i propri cari sepolti all’interno del camposanto, anche attraverso i social network. C’è chi chiede un intervento della polizia municipale per visionare le telecamere presenti in paese e chi invece bussa direttamente alla porta del primo cittadino. Una serie di furti che si protraggono ormai da alcune settimane.

Gerani, begonie, azalee sono stati portati via, probabilmente per abbellire i giardini di qualche abitazione privata. Un gesto che però ha creato molto sdegno. C’è chi ha proposto di collocare delle telecamere all’interno del camposanto. Cosa che, a quanto pare sarebbe di difficile gestione. Le telecamere infatti vengono posizionate all’esterno dei cimiteri per monitorare chi entra e chi esce e non all’interno. Nel frattempo in paese l’allerta è massima.

A Malagnino in passato si erano verificati episodi del genere, ma il primo cittadino, visionando le telecamere del paese era riuscito ad individuare l’autore dei furti. Una donna di 57 anni era stata identificata e denunciata ai carabinieri per furto aggravato e vilipendio alle tombe. La materia, tra l’altro, proprio per la volontà di tutelare il sentimento di pietà per i defunti, è trattata anche dal codice penale in un articolo specifico, il 408, che recita: «Chiunque, in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, commette vilipendio di tombe, sepolcri o urne, o di cose destinate al culto dei defunti, ovvero a difesa o ad ornamento dei cimiteri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni». Non uno scherzo, insomma.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400