L'ANALISI
12 Giugno 2023 - 18:21
Cristina Piacentini
CREMA - «Rimettete in funzione con urgenza l’ascensore per i disabili oppure solleciteremo sanzioni a vostro carico». Dopo oltre mille giorni di attesa, la pazienza è finita. Il comitato Crema Zero Barriere ha chiesto a Forus, gestore del centro natatorio comunale, di provvedere a ripristinare l’ascensore che permetta a tutti di poter nuotare senza essere soggetti a restrizioni. Minacciando appunto sanzioni nel caso in cui la negligenza perduri. Attraverso la propria referente, Cristina Piacentini, il comitato ha inviato una mail a Forus e, per conoscenza al sindaco Fabio Bergamaschi, in cui chiede tempi certi in merito alla sostituzione dell'ascensore, guasto da quasi tre anni, che impedisce a chi ha mobilità ridotta di accedere alla vasca riservata al nuoto libero.
«In qualità di comitato che riunisce rappresentanti di diverse realtà associative insieme a persone con e senza disabilità, la cui finalità è abbattere tutte le barriere, riceviamo segnalazioni da parte di cittadini con problemi di deambulazione, in merito alla non accessibilità della piscina comunale. Il non funzionamento dell’ascensore che dagli spogliatoi maschili porta alla vasca A, la sola in cui sia consentito il nuoto libero, impedisce alle persone con disabilità di usufruire del servizio».
Nelle scorse settimane, Forus aveva detto di non sapere quando potrà essere sostituito l’ascensore e che chi necessita di assistenza può avvalersi di un bagnino nelle giornate di lunedì e venerdì dalle 14 alle 16. Bagnino che lo aiuterebbe ad entrare nella vasca B, ubicata allo stesso livello dello spogliatoio, ma in genere riservata agli allenamenti delle squadre di nuoto o ai corsi. La referente del comitato ha evidenziato come la sostituzione dell’ascensore sia in capo alla società che gestisce l’impianto. Ora, nel periodo estivo, il problema non si pone, ma Zero Barriere chiede che per settembre l’ascensore sia in funzione.
«Chiediamo alla direzione di Forus di provvedere con urgenza, per permettere a tutti di nuotare senza essere soggetti a orari e restrizioni. La mancanza di accessibilità e inclusività è una violazione della legge 104/1992 che dice che chiunque, in pubblici esercizi, discrimina persone handicappate è punito con una sanzione amministrativa da 516,46 a 5164,57 euro e con la chiusura dell’esercizio da uno a sei mesi».
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