L'ANALISI
04 Giugno 2023 - 10:55
Marco Cherubini e l'aeroporto del Migliaro
CREMONA - Non tutti hanno accolto con favore la notizia dell’imminente insediamento di Prometeon Tyre Group nel cuore dell’aeroporto del Migliaro. A farsi portavoce dei dubbi e dei timori che accomunano una quota tutt’altro che marginale dei soci dell’Aero Club Cremona-Migliaro è Marco Cherubini, pilota della pattuglia acrobatica WeFly! Team, testimonial della Federazione italiana piloti disabili Baroni Rotti. Cherubini si rivolge alla proprietà esprimendo critiche pesanti. Anzitutto di metodo: «La trattativa è stata portata avanti a fari spenti — dice —. Nessuno dei soci è stato avvisato né, tanto meno, coinvolto. Anche in questo momento non possiamo che affidarci a mormorii e indiscrezioni. Di fatto, non abbiamo alcuna informazione certa: quella di Aeroporto Migliaro mi sembra una condotta totalmente scorretta».
Poi Cherubini entra nel merito. E le sue parole si fanno ancora più dure: «Ci risulta che le attività aeree saranno vietate per almeno due giorni a settimana: una strategia negativa, che rischia di creare disaffezione, di allontanare gli appassionati e di disincentivare le nuove leve del volo. A questo aspetto, si affianca il tema della sicurezza e della praticabilità della pista: come sarà possibile convivere con camion e macchine agricole? Personalmente non concepisco la scelta di snaturare un campo di aviazione. Mi viene da chiedere: il Migliaro è un aeroporto o un autodromo?». Poi Cherubini affonda il colpo: «Mi risulta impossibile ignorare il fatto che si stiano aprendo le porte a una realtà controversa: il patto tra Pirelli e i soci cinesi è da tempo nell’occhio del ciclone e lo Stato italiano ha espresso preoccupazioni a più riprese sull’opportunità di percorrere la cosiddetta ‘via della seta . Un punto di vista che condivido totalmente: perché l’aeroporto di Cremona dovrebbe agevolare questo tipo di processo?». Poi specifica: «Non sono affatto contrario alle partnership, anzi, sostengo con convinzione la necessità di aprirci ad altre realtà, purché siano legate al mondo del volo. Ad esempio, in tempi recenti all’interno di uno degli hangar si è stabilità una nuova officina aeronautica autorizzata. Un ottimo esempio della linea di sviluppo che il Migliaro dovrebbe seguire».
Cherubini, quindi, scioglie le briglie del cuore: «Io volo praticamente ogni giorno della settimana, spesso e volentieri per iniziative che hanno finalità divulgative e promozionali. Ora la mia attività risulterà inevitabilmente limitata. E al solo pensiero sto già male. Mi auguro che il presidente dell’Aero Club, Aurelio La Monica, comprenda le ragioni di chi, come me, è in apprensione per il futuro dell’aeroporto. E ci sono altri elementi collaterali che alimentano le inquietudini. A quanto pare, la nuova società modificherà la pista con un intervento di cementificazione che penalizzerà i paracadutisti, ovviamente poco inclini ad atterrare sull’asfalto, e non agevolerà neppure i piloti, dato che il manto stradale non potrà essere adatto al decollo degli aerei. Un domani, magari, dovremo persino pagare di tasca nostra per rimuovere il catrame inservibile. A subire le conseguenze potrebbero essere anche i sanitari dell’elisoccorso: che cosa accadrebbe se le procedure d’emergenza venissero intralciate da un mezzo pesante presente in zona? Gli interrogativi irrisolti sono molti e ci impongono una riflessione approfondita sui presunti vantaggi dell’operazione».
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