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CREMONA

Cottarelli, il Senato approva le dimissioni con 113 voti a favore

L'economista cremonese: "Il vostro lavoro è fondamentale, scusate se vado a farne un altro"

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

31 Maggio 2023 - 16:06

Cottarelli, il Senato approva le dimissioni con 113 voti a favore

Carlo Cottarelli

ROMA - L’Aula del Senato accetta le dimissione da parte del senatore cremonese del Pd Carlo Cottarelli con 113 voti favorevoli, 31 contrari e 3 astenuti. «Ringrazio il Pd per aver capito le motivazioni - sono le parole di Cottarelli subito dopo la votazione - ringrazio anche la maggioranza che non ha prolungato i tempi di queste mie dimissioni con un no. Il lavoro che state facendo è fondamentale per questo Paese. Il Senato, il Parlamento sono il baluardo della democrazia è fondamentale per questo paese. Scusate se io vado a farne un altro». Un applauso dell’Assemblea saluta il senatore dimissionario.

«Ventidue giorni fa ho presentato le mie dimissioni dal Senato dopo aver ricevuto l’offerta dall’università cattolica di Milano di dirigere un programma di educazione nelle scienze economiche e sociali rivolto agli studenti delle superiore di tutta Italia». Così Carlo Cottarelli in Aula al Senato interviene prima che siano messe ai voti le sue dimissioni da senatore. «Vi chiedo di accettarle in questa prima seduta. - aggiunge - So che non è usuale, ma se si vuole far partire questo programma nel prossimo anno scolastico è necessario nei prossimi giorni iniziare a organizzare la cosa. Definire il programma , trovare i finanziamenti, trovare gli esperti, e contattare le scuole. Tenendo conto di questo vi chiedo con tutto il cuore di fare questa cortesia e di accettare le mie dimissioni». Cottarelli spiega che il nuovo incarico consiste nell’organizzare gli incontri da parte di personaggi importanti con gli insegnanti e con gli studenti, per offrire uno spunto sul futuro professionale. Precisa che il suo contributo sarà "svolto a titolo gratuito, da parte di tutti i partecipanti».

«I temi del programma - prosegue - sono quelli dell’economia e del diritto, le politiche strutturali, le questioni relative alle disuguaglianze territoriali, di genere, l’adattamento ai cambiamenti climatici. Un programma - sottolinea - utile al paese e ai nostri giovani, purtroppo incompatibile con lavoro da senatore per due motivi: non può essere diretto da chi svolge un ruolo politico; io stesso partecipo agli incontri ed è a fisicamente impossibile svolgere il ruolo di senatore e al tempo stesso dirigere questa cosa. Una scelta era necessaria. Sono arrivato alla conclusione che era più utile al paese se andavo a dirigere questo programma. Non credo di aver fatto male qui come senatore, anche con il vostro aiuto, anche se il clima è un po' troppo conflittuale per le mie corde». (ANSA)

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