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PADERNO. LA STORIA

Addio a don Angelo Berselli, il prete anti camorra

Aveva 69 anni. Da oltre trenta faceva il parroco nei quartieri più difficili di Napoli, dove da bambino si era trasferito con il padre, rimasto vedovo. Le sue ceneri tumulate nel cimitero di Ossolaro

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

22 Maggio 2023 - 17:06

Addio a don Angelo Berselli, il prete anti camorra

Don Angelo Berselli

PADERNO PONCHIELLI - Non aveva peli sulla lingua il prete ‘cremonese’ con famiglia originaria di Ossolaro don Angelo Berselli, morto nei giorni scorsi vinto da un tumore nella sua casa di Napoli. Aveva 69 anni. Da oltre trenta faceva il parroco nei quartieri più difficili della città partenopea, dove da bambino si era trasferito con il padre, rimasto vedovo in giovane età e dove tardivamente era maturata la sua vocazione. Sabato pomeriggio a Ossolaro le sue ceneri sono state tumulate accanto ai genitori nel piccolo cimitero della frazione.

Per una singolare coincidenza don Angelo è tornato ‘a casa’ lo stesso giorno in cui 33 anni fa, il 20 maggio del 1990, era stato ordinato sacerdote. Ad accoglierlo ha trovato il parroco di Paderno e Ossolaro don  Fabrizio Ghisoni e tanti compaesani che non hanno mai dimenticato quel pretino che parlava molto bene e aveva  le idee chiare, quello che dal Napoletano spesso e volentieri veniva a  trovare le zie.

«Mi ricordo molto bene di don Angelo – ricorda Guido Canevari, memoria storica di Ossolaro – il nonno faceva il coltivatore diretto, mentre il padre era elettricista; era nato nel Milanese, ma qui a Ossolaro c’erano le sue radici e lui non le ha mai dimenticate;  in estate spesso e volentieri il parroco don Enrico Prandini lo invitava a celebrare la messa e a guidare la processione del Corpus Domini e lui se appena poteva veniva molto volentieri. Era una persona in gamba,  un  sacerdote molto apprezzato».

Anche  nella città campana don Angelo lascia una traccia indelebile visto che  il Vangelo prima che con le parole lui lo  annunciava con le mani, stando in mezzo agli ultimi e sempre dietro le quinte, prima ai quartieri Spagnoli e poi a San Giorgio Maggiore a  Forcella, due avamposti che definire ‘difficili’ è un eufemismo.

Si era guadagnato sul campo l’appellativo di ‘prete anticamorra’ don Angelo perché lui, come tanti altri suoi confratelli,  della camora non ha mai avuto paura lottando sempre al fianco dei giovani e soprattutto  combattendo  ogni forma di violenza e sopruso. Sempre con il sorriso e la certezza che alla fine avrebbero vinto l’amore e la verità. 

«Ho il cuore a lutto – ha scritto su Facebook Padre Maurizio Patricello, altro notissimo sacerdote in prima linea –  il mio amico e confratello don Angelo Berselli è morto.  Gli anni passati insieme nel seminario di Capodimonte mi passano davanti agli occhi e mi fanno male. Da lassù aiutaci a non tradire mai la vocazione ricevuta in dono».

I suoi funerali, in una chiesa gremita della gente che lui ha amato e servito,  sono stati officiati dall’arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia:  «Il suo essere prete – ha ricordato il presule all’omelia  – è stato il luogo sacro e benedetto del suo amore al Signore  ma è stata anche la terra santa nella quale Angelo dal Signore si è lasciato raggiungere e amare e facendo dell’incontro con la gente, dei poveri in maniera particolare, ma anche dell’attenzione, dell’accoglienza e della solidarietà, nel nome della speranza, la profezia autentica del Vangelo».

Parole che raccontano un uomo che a 36 anni ha deciso di lasciare tutto per camminare lungo strade difficili e piene di ostacoli.

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