L'ANALISI
22 Maggio 2023 - 10:13
Enzo Galbiati
SPINO D’ADDA - «Rischiamo di trovarci con l’acqua alla gola, con milioni di euro di mancati saldi per pagare opere pubbliche già realizzate o in corso». A lanciare l’allarme che riguarda decine di piccoli comuni cremaschi e non solo è il sindaco Enzo Galbiati. Il Consiglio spinese ha approvato un ordine del giorno da inviare a tutti gli enti superiori a cominciare dal governo. «Chiediamo di non dover rendicontare nel Pnrr tutte quelle opere già realizzate con altri finanziamenti. Un lavoro enorme, un eccesso di burocrazia che noi, come gli altri comuni di piccole dimensioni, fatichiamo a compiere. Se la documentazione non viene caricata come prevede il portale, il rischio è che si perdano i contributi già anticipati».
Galbiati invita i colleghi sindaci a mobilitarsi approvando analoghi ordini del giorno. «Siamo tutti sulla stessa barca, chi più chi meno, negli ultimi tre anni gli investimenti in opere pubbliche sono stati importanti». Nell’ordine del giorno si chiarisce che «si è chiesto ai Comuni, anche per somme già spese riferite alle annualità precedenti (dal 2020 in avanti) di cambiare radicalmente le modalità di rendicontazione, con la produzione di documentazione che inizialmente non era prevista e che quindi sta mettendo in seria difficoltà le amministrazioni. I responsabili tecnici e finanziari sono spesso costretti a firmare certificazioni riferite a richieste che non possono essere riconducibili ad atti adottati, per esempio, nel 2020 o nel 2021, predisposti con un impianto normativo diverso.
Tanto più che alcuni responsabili stanno rimettendo gli incarichi. Oltre a questo, c’è la questione economica di cassa. I fondi, per come erano stati concepiti in origine, prevedevano l’erogazione di acconti e saldi in tempi molto contenuti consentendo ai Comuni di non intaccare eccessivamente la cassa. Oggi, con le modifiche apportate dal Pnrr, con la complessità della piattaforma di rendicontazione ReGis, gli acconti e i saldi tardano ad arrivare e ci sono enti che ancora non dispongono dei saldi 2020».
C’è un concreto rischio di mettere in crisi il bilancio. «Questa situazione, non dipendente dalla volontà dei sindaci e dei Comuni, rischia di implodere nel breve periodo. Ciò infatti si somma alle difficoltà legate agli aumenti dei costi delle opere pubbliche per il rincaro delle materie prime. Soprattutto nel 2022, i Comuni hanno dovuto sostenere ed assorbire nei propri bilanci queste maggiori spese, intaccando spesso le riserve e gli avanzi di amministrazione».
Amare le considerazioni finali del sindaco Galbiati: «Continuano a dire che l’amministrazione pubblica vada sburocratizzata, ma in realtà con questi provvedimenti finiscono per complicarci la vita. Mi domando perché dal governo debbano far ricadere tutto questo iter burocratico sugli enti locali. L’assurdo è che il ministero assume personale per spiegare ai tecnici comunali cosa devono fare, ma nella maggior parte dei casi queste incaricati non sanno dare risposte».
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