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Affidamento diretto dello Zini, Anac insiste: irregolare, il Comune: noi corretti

L’amministrazione ha 45 giorni di tempo per replicare, ma già accelera sulla vendita. La Cremo: «Sempre agito nel pieno rispetto della legge e nell’interesse della città»

La Provincia Redazione

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18 Maggio 2023 - 20:04

Affidamento diretto dello Zini, Anac insiste: irregolare, il Comune: noi corretti

CREMONA - L’Anac, Autorità nazionale anticorruzione, ribadisce l’illegittimità dell’affidamento diretto della gestione dello stadio Zini alla Cremonese a un canone simbolico di un euro all’anno; la società sportiva rinnova la sua piena collaborazione, rivendica la trasparenza del proprio operato e evidenzia il legame secolare fra il club e la città; il Comune riafferma le proprie ragioni e annuncia l’imminente avvio della procedura di gara per la cessione dell’impianto sportivo che, di fatto, è da sempre la casa della Cremo.


Anac torna all’attacco chiedendo all’amministrazione comunale di mettere in campo «le più opportune azioni a tutela dell’interesse pubblico, provvedendo a un’ applicazione rigorosa della disciplina di settore». Nella delibera approvata il 3 maggio, l’Autorità nazionale anticorruzione contesta diverse criticità, legate all’affidamento diretto e alle clausole di rinnovo, all’antieconomicità del canone di concessione, alla clausola di rimborso spese in caso di vendita dello stadio e all’inosservanza delle norme relative all’assegnazione e all’esecuzione dei lavori strutturali che hanno interessato lo Zini. In buona sostanza, l’Anac conferma la contestazione delle violazioni in materia di contratti pubblici e aggiramento del principio di concorrenza. Per questo, ora, intima al Comune di «comunicare entro 45 giorni le determinazioni che intende assumere, anche con riferimento alla già paventata possibilità di vendita del bene oggetto di concessione».


Dopo aver sostenuto di fronte all’Anticorruzione che non esistevano (e non sussistono tuttora) ragionevoli soluzioni alternative alla linea d’azione intrapresa, l’amministrazione comunale manifesta l’intenzione di tirare dritto: «Il Comune di Cremona — recita una nota diffusa da Palazzo municipale — prende atto delle conclusioni dell’Anac contenute nella delibera numero 194 del 3 maggio 2023 sulla vicenda ventennale dello stadio Zini di Cremona. L’amministrazione comunale ribadisce l’attenzione estrema che ha sempre mantenuto nei confronti dell’utilità pubblica, in un lavoro finalizzato all’uso migliore del bene e alla promozione dell’attività sportiva che in esso si è svolta. Le indicazioni di Anac, che saranno tenute in conto nel percorso prossimo, inducono a confermare le scelte già fatte dal Consiglio comunale di Cremona in ordine alla cessione del bene stesso. Le determinazioni conseguenti saranno oggetto di definizione nei prossimi giorni, trasmesse all’Autorità come richiesto e porteranno alla indizione di una procedura di gara per l'alienazione del bene, il tutto in linea con quanto previsto dalla delibera di Giunta approvata lo scorso luglio 2022». Insomma: il pressing dell’Anac ha come effetto, tutt’al più, l’accelerazione del processo di vendita dello stadio.


Dal canto suo, la società grigiorossa affida il suo commento a una nota stringata: «L’US Cremonese non può che ribadire, nel pieno rispetto dell’operato dell’Autorità, la correttezza dell’azione della società, ampiamente documentata e motivata nell’audizione del 1° febbraio scorso e nelle memorie presentate il 27 febbraio. L’US Cremonese è comunque disponibile a collaborare in qualsiasi sede per la miglior tutela dell’interesse pubblico, sapendo di aver sempre agito nel pieno rispetto della legge e nell’interesse non solo della società sportiva ma anche della comunità locale, nella consapevolezza della infungibilità del positivo rapporto che le unisce da oltre cento anni». Perché il pallone a Cremona è e sarà sempre grigiorosso. E rotola sul rettangolo verde dello Zini.

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