L'ANALISI
19 Maggio 2023 - 05:05
CREMA - Le prime opere del cantiere partiranno a metà agosto. I lavori si chiuderanno entro fine giugno 2025. Un unico maxi appalto da 5,1 milioni di euro per sistemare tutta l’ex università di via Bramante: il piano terra dell’ala A, riqualificando l’edificio dal punto di vista delle normative sismiche, rendere agibile l’ala B di via Bramante, quella che da decenni giace in stato di abbandono, tramite il rifacimento del tetto e altri adeguamenti strutturali.
Ieri la presentazione dei lavori con l’intervento del sindaco Fabio Bergamaschi, del vice Cinzia Fontana, degli assessori Emanuela Nichetti (Istruzione), Gianluca Giossi (Opere pubbliche) e Giorgio Cardile (Cultura e Politiche giovanili), oltre che del residente provinciale Mirko Signoroni. Per la società Centro Padane, che ha curato il progetto definitivo, il presidente Elena Bernardini e l’ingegner Giovanni Becchi. Il Comune ha scelto di unire i tre finanziamenti ottenuti negli ultimi due anni: tre progetti distinti, un solo bando, in modo da assegnare le opere entro la fine dell’estate.
Nell’ordine, il primo dei tre progetti che vengono unificati è quello denominato ‘Ex O. hub dell’innovazione’, che quota 1,9 milioni di euro, di cui un milione garantito da Fondazione Cariplo e il resto da Comune di Crema (ente capofila) con 400mila euro, Provincia (250mila euro), Politecnico di Milano (14mila euro), Associazione cremasca studi universitari (60mila euro) e Camera di commercio (70mila euro). Comprende i lavori per riqualificare il piano terra dell’attuale sede (ala A) dei corsi Its di alta formazione in tecnico della cosmesi, della laurea in infermieristica e del master in infermiere di famiglia.
L’avvio della Fondazione Hub dell’innovazione (naturale evoluzione di Acsu destinata alla liquidazione) come gestore del sito di alta formazione e ricerca e la realizzazione del laboratorio didattico di cosmetica utile al corso Its (oggi gli studenti utilizzano le attrezzature dell’istituto Galilei). Il secondo progetto è quello di riqualificazione sismica dell’ala A, 1.156.3200 euro di spesa, grazie a 500mila euro della Regione e a 656mila euro di risorse comunali. Infine il terzo, per rendere agibile l’ala B: 2.060.788 euro interamente finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
«La decisione di unire i tre progetti in un’unica gara – hanno sottolineato i partecipanti alla conferenza di ieri – è stata presa con l’obiettivo di rendere più snella la gestione dei cantieri. Con il prossimo affidamento dei lavori ad una sola ditta sarà ottimizzato anche il coordinamento in fase di esecuzione. Otterremo maggiori economie, evitando interferenze tra differenti imprese che opererebbero su un unico fabbricato. Rimarranno comunque distinti i tre lotti funzionali. Dopo aver verificato tecnicamente che questa operazione è possibile, abbiamo deciso di muoverci di conseguenza».
Le offerte dovranno essere presentate entro il 26 giugno. Per fine luglio ci sarà l’affidamento del cantiere. Altri 75 giorni e dovrà essere pronto l’esecutivo. Il grosso dei lavori partirà dunque a ottobre-novembre, ma già a metà agosto inizieranno opere di smontaggio di parte del tetto per creare una piazza centrale, tra l’ala A e B dell’ex ateneo. «Questo storico edificio sarà il punto di riferimento dell’innovazione cremasca e speriamo regionale dei prossimi 10-15 anni – ha commentato il sindaco –: la rigenerazione urbana dà le gambe al futuro dell’x università che noi vediamo concentrato sui corsi di alta formazione e professionalizzanti».
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