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I NODI DELLA SANITA'

I medici di base introvabili. «Ma l’inversione si avvicina»

Il bando di gara fa flop: i nuovi ingressi sono soltanto due. Nel Cremasco la situazione più difficile. Brunelli: «Il quadro migliorerà: più assunzioni con la riforma dei concorsi e poche cessazioni in vista»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

18 Maggio 2023 - 11:43

I medici di base introvabili. «Ma l’inversione si avvicina»

CREMONA - Il bando indetto dall’Ats Val Padana per il reclutamento di nuovi medici di base avrebbe voluto essere un potente ricostituente per la comunità provinciale dei dottori di fiducia, ma si è rivelato nient’altro che un brodino caldo: a fronte di un’offerta di 75 posti, le domande pervenute sono state soltanto 3, di cui 2 accettate, per la precisione una per il distretto di Cremona e l’altra per quello di Crema. Il deficit, insomma, è di 73 camici bianchi. Se il numero complessivo di medici di famiglia attivi in provincia è stato ritoccato a quota 203 — di cui 29 incaricati provvisori — il dato resta comunque ben al di sotto degli standard.

In un quadro a tinte fosche, per la sanità di prossimità si apre però uno spiraglio: «L’emorragia dovrebbe ormai essere tamponata e per l’immediato futuro è facile prevedere un lieve miglioramento o, quantomeno, un assestamento numerico — spiega Gianmario Brunelli, direttore del dipartimento di Cure primarie dell’Ats Val Padana —. Nei prossimi tre anni le cessazioni saranno meno impattanti e il turn over dovrebbe restituire fiato alla categoria». Brunelli argomenta così la proiezione: «A livello nazionale sono tre su quattro i medici di Medicina generale con più di 27 anni di anzianità, dato che rappresenta l’indicatore più significativo del possibile pensionamento. La percentuale è pressoché identica in tutta la Lombardia, ma in provincia di Cremona si attesta al 62%, un livello decisamente più basso». Tradotto: nel futuro prossimo solo pochi riporranno lo stetoscopio nel cassetto.

Brunelli snocciola i numeri precisi: «Nel 2023 cesseranno per età 10 medici, nel 2024 altri 10 e nel 2025 soltanto 7. Una tendenza confortante se si pensa che dal 2019 allo scorso anno nel territorio dell’Ats hanno interrotto l’attività 73 dottori». In più l’Ats si impegnerà a persuadere i pensionabili a «proseguire fino ai 72 anni di età». E c’è un altro elemento che lascia ben sperare: «Regione — sottolinea Brunelli — farà convergere il bando Sisac per gli incarichi vacanti con quello dedicato ai corsisti. Una scelta che reputo opportuna perché probabilmente già dal mese di giugno ci offrirà l’opportunità di raccogliere nuove adesioni». L’organico dei medici di base, dunque, è destinato ad infoltirsi in tempi rapidi.

Il direttore delle Cure primarie va più a fondo nella sua analisi: «Anche se la norma prevede che un medico di famiglia possa gestire non più di 1.500 pazienti, esiste la possibilità di innalzare il massimale. L’opzione è esercitata da 17 dei 116 medici attivi nel distretto cremonese e da ben 65 degli 87 dottori dell’area cremasca, che, dunque, manifesta maggiori difficoltà. Da parte nostra proseguirà l’impegno a garantire la copertura assistenziale, assicurando a tutti i cittadini della provincia il diritto alla scelta di un medico di fiducia».

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