L'ANALISI
30 Aprile 2023 - 12:13
SORESINA - Alcol, droga e sesso, ma non solo: si è formato un gruppo di preghiera e di studio dei genitori per tenere i figli adolescenti lontani dagli eccessi. Succede nella parrocchia di San Siro, a Soresina. Il parroco don Angelo Piccinelli: «C’è posto per tutti, papà e mamme angosciati per i loro figli; nonni e nonne preoccupati per i loro nipoti; adolescenti e giovani consapevoli del vizio in cui sono precipitati o stanno precipitando amici e amiche. E per tutti coloro che credono nella forza della preghiera e vogliono bene alla nostra gioventù».
A Soresina è nato un circolo che si interessa ai problemi giovanili e che vuole risolverli (anche) attraverso la preghiera. Lo racconta l’arciprete che, infatti, ha documentato le riunioni nel suo ultimo editoriale sul gazzettino della chiesa: «Da qualche tempo a questa parte, con un ritmo più o meno quindicinale, il sabato sera, nella chiesa del Buon Pastore in oratorio, un gruppo sparuto, molto sparuto, di persone si raccoglie spontaneamente attorno a Gesù per chiedergli di toccare il cuore dei ragazzi e delle ragazze difficili, degli adolescenti e dei giovani esposti, anche a Soresina, al pericolo delle gravi dipendenze come alcol, droga e sesso – scrive Piccinelli – che li derubano della loro bellezza, della libertà e della gioia cui hanno diritto. Della necessità di farsi in qualche modo carico della gioventù più fragile e vulnerabile nella nostra Comunità si è ragionato anche nel Consiglio pastorale Parrocchiale – aggiunge l’arciprete –, ma le strategie suggerite in quel contesto, ovvero l'alternanza combinata tra accoglienza ed esclusione, amorevolezza e severità, fiducia e correzione, non sono certo esaustive della missione dell'oratorio e della comunità educante».
L’appello del capo della chiesa locale a un’adesione maggiore arriva dalla squilla: «Non è certo questione di numero, tuttavia l'unione fa la forza anche nelle cose spirituali».
Non è un caso che questo tipo di riflessioni sorgano proprio a Soresina. La cittadina cremonese, prima in provincia per immigrazione e tra le prime per incidenza della microcriminalità, anche giovanile, è infatti un melting-pot in continua evoluzione ed estremamente particolarizzato. Parrocchia, Comune e anche il locale Centro islamico lavorano per sondarne gli sviluppi.
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